Juve, test fallito e gli attaccanti non segnano: per questo l’Inter deve avere paura
In questi giorni, una Torino tirata a lucido e ricca di eventi ospita le Atp Finals, importante competizione tennistica. Da qui, la presenza all’Allianz Stadium di Novak Djokovic che sarà rimasto impressionato di come la Juventus, con un diretto, abbia rimandato la palla nel campo dell’Inter. Vero, in campo la squadra bianconera affrontava il Cagliari; ma all’orizzonte – e nel pensiero dei tifosi -, c’è il Derby d’Italia che, dopo tanto tempo, oltre al prestigio mette in palio punti pesanti per la corsa scudetto.
Per la Juventus, la partita contro il Cagliari rappresentava una sorta di prova del nove. Le ultime sono state le vittorie della solidità difensiva, della solita squadra di Allegri: barricate alte e insormontabili, episodi positivi in avanti e il proverbiale cortomuso. Il gioco? “Per chi vuole divertirsi c’è il circo”. Contro i sardi, però, la Vecchia Signora era chiamata ad una prestazione differente: fare il gioco, dominare il match, creare occasioni in serie. Dimostrare, insomma, che alcune tracce della Juve “moderna” di inizio stagione ancora resistono. No, test fallito. Ogni illusione è persa, in questo senso, ma Madama continua a vincere, magari non convincere, e si piazza momentaneamente al primo posto in classifica.
La Juve ha le sue preoccupazioni, tipo Vlahovic
Per chi ama arrovellarsi con il bicchiere mezzo vuoto in mano, c’è poi un altro dato che preoccupa. Dusan Vlahovic non segna dal 16 settembre, Chiesa dal 23 dello stesso mese. Rugani, Bremer, Miretti, Cambiaso, Locatelli: questa la lista degli ultimi marcatori bianconeri. L’ultimo gol di un attaccante risale al 7 ottobre – più di un mese fa -, e porta la firma di Milik, nel Derby della Mole. Nello stesso match andò a segno anche Gatti. Insomma, gli attaccanti rispondono alla chiamata al sacrificio su cui Allegri martella, ma davanti la porta trovano la linea occupata: non fanno gol.
Ebbene, nelle note negative della Juventus ci sono i pericoli per l’Inter. Mancano 15 giorni, ma il piano gara sembra essere già chiaro: la squadra di Allegri non ha nessuna intenzione di tenere tra i piedi il pallino del gioco. La responsabilità, dunque, rimbalza addosso ai nerazzurri che, però, rischiano di andare a sbattere contro il muro Juve. Difesa feroce e contropiede: non sarà il massimo da vedere, soprattutto in casa, ma fin qui ha funzionato. E poi, la Juventus ha vinto le ultime 4 gare senza l’apporto decisivo delle sue punte. Si presenteranno all’appuntamento affamate, tirate a lucido, vogliose di porre fine al problema sterilità e di farlo in uno dei match più prestigiosi della stagione.
La Vecchia Signora gioca male e i suoi attaccanti non vedono la porta. Paradossalmente, sono questi i rischi per l’Inter: favorita assoluta alla vittoria finale, sì, ma prima Inzaghi dovrà fare i conti con la solita, brutta, difensivista, ma efficace Juventus.