Juve, ha ragione Allegri: ci sono le categorie, ma non bastano a spiegare tutto. Ricordate Chiellini?

Juve, ha ragione Allegri: ci sono le categorie, ma non bastano a spiegare tutto. Ricordate Chiellini?
Juve, ha ragione Allegri: ci sono le categorie, ma non bastano a spiegare tutto. Ricordate Chiellini? (Getty Images) – Jmania.it

Contro movimento e attacco al pallone per il gol dell’1 a 1. Federico Gatti ancora si chiede cosa sia successo nell’azione del pari interista; la spiegazione gliela diamo noi: ci sono le categorie, come ripete sovente Massimiliano Allegri. Il gol di Lautaro Martinez è la fotografia delle due squadre, della differenza sostanziale delle forze in campo. Da una parte c’è un campione del mondo, dall’altra un difensore che ha fatto la gavetta ed è alla sua prima vera esperienza in Serie A.

Il giochino lo hanno fatto un po’ tutti, in avvicinamento al Derby d’Italia. Chi, della Juventus, giocherebbe in questa Inter? Pochi, pochissimi. La differenza sulla carta è enorme, se si sta alle opzioni in panchina la forbice si allarga ulteriormente. Basti pensare che Massimiliano Allegri ha schierato dal 1’ Hans Nicolussi Caviglia, giocatore stupendo quanto sfortunato, che fino a ieri sera aveva raccolto solo una manciata di minuti contro il Cagliari.

Ci sono le categorie, che però non raccontano tutto 

Ci sono le categorie, ma le categorie non raccontano tutto. La differenza tra le forze in campo è enorme, eppure l’Inter torna a Milano senza aver fatto la doccia e con un punto in saccoccia. E, soprattutto, con il discorso scudetto ancora aperto. Perché oltre le categorie c’è molto di più e a Torino lo sanno bene, si guardi indietro al primo scudetto di Conte. C’è la compattezza del gruppo che ieri sera si è vista e si vede ormai dall’inizio della stagione, un clima diverso e favorevole affinché crescano i rapporti nello spogliatoio e in parallelo la convinzione di far bene.

Lo ripetiamo: questa Juventus non è materia per gli esteti del calcio, non è bella da vedere, non è divertente. Ma è squadra. Vi ricordate Chiellini, a bordocampo con Allegri, con i due catturati dalle telecamere a dire: “Non è squadra”. Se dal punto di vista del gioco i passi in avanti sono stati pochi, sulla coesione e la convinzione di provare a fare qualcosa di grande insieme, il cambiamento è evidente.