Juve, squalifica Pogba: condanna a 4 anni per doping

Juve, squalifica Pogba: condanna a 4 anni per doping
Photo by Getty Images – Jmania.it

Pogba squalifica – C’è la sentenza ufficiale per il caso doping di Paul Pogba. Squalifica di 4 anni per il centrocampista della Juve.

Ciò che in casa Juve si temeva, è arrivato. C’è la sentenza ufficiale per il caso doping di Paul Pogba. Il centrocampista francese ha ricevuto una squalifica di ben 4 anni. Risultato positivo al test antidoping dello scorso 20 agosto post gara di campionato contro l’Udinese, per il classe ’93 è iniziato un lungo calvario che lo ha portato oggi davanti a una durissima realtà. Accolta dunque la richiesta della Procura antidoping. Da qui in avanti, il transalpino dovrà prendere delle importanti decisioni. Oltre al suo contratto con il club bianconero, inevitabilmente superato dal periodo forzato di stop, c’è il forte rischio che la carriera dell’ex Manchester United termini qui.

Dopo anni di alti e bassi proprio nella cornice dell’Old Trafford, Paul Pogba aveva deciso due estati fa di tornare alla Continassa. Lì, dov’era sbocciato e diventato uno dei migliori centrocampisti in circolazione. Tuttavia, i continui infortuni muscolari lo hanno de facto tenuto fermo ai box per tutta la stagione precedente. Quest’anno, il francese sembrava volersi mettere alle spalle il periodo buio. Ma la positività al test antidoping di agosto post Udinese-Juve, ha spezzato le ali del calciatore. La maxi squalifica di 4 anni è la stangata definitiva.

Juve, squalifica Pogba: condanna a 4 anni per doping

Juve, squalifica Pogba: condanna a 4 anni per doping
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Paul Pogba ha ricevuto oggi una squalifica di 4 anni per il caso doping. L’accusa non ha mai dato credito alla versione dei legali del calciatore. La difesa del centrocampista della Juve sosteneva infatti che l’assunzione della sostanza fosse stata accidentale. Il protagonista della vicenda si è così espresso sui propri canali social: “Sono stato informato oggi della decisione del Tribunale Nazionale Antidoping e ritengo che il verdetto sia sbagliato. Sono triste, scioccato e con il cuore spezzato perché tutto ciò che ho costruito nella mia carriera da professionista mi è stato portato via“.

Quando sarò libero dalle restrizioni legali chiarirò l’intera vicenda, ma non ho mai assunto consapevolmente o deliberatamente alcun integratore che violi le norme antidoping. Come atleta professionista non farei mai nulla per migliorare le mie prestazioni utilizzando sostanze vietate e non ho mai mancato di rispetto o imbrogliato i calciatori e i tifosi di nessuna delle squadre con cui ho giocato o che ho affrontato. In conseguenza della decisione annunciata oggi presenterò ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport“.