Calciopoli, udienza del 20-09-2011: i legali di Mazzini alla carica dei Pm e di Auricchio

\r\n\r\n“E allora vorrei comprendere: perché sono stati tirati fuori da questo cilindro solo alcuni nomi? Chi è il prestigiatore che ha fatto questa operazione? Quali criteri sono stati utilizzati? Cosa diversifica i promotori di questa associazione da coloro che nel processo sono emersi come persone che mettono in atto le stesse modalità? Ci sono stati i capri espiatori, i cattivi sono stati eliminati e il carrozzone può andare avanti. Ciò è quello che è emerso in quest’aula! Se vogliamo essere amanti della statistica, ritenere che nella storia del calcio ci sia stata una società, la Juventus, che in 30 anni ha monopolizzato tutto ciò che è avvenuto in quegli anni è paradossale. Le statistiche degli ultimi 30 campionati dicono che, se monopolio esiste, è stato un monopolio di tre società: Juve, Inter e Milan: dal 1980 ad oggi solo 7 volte lo scudetto è uscito dall’orbita Milano-Torino. Se siamo chiamati a ricostruire la vicenda degli ultimi 30 anni e dobbiamo stabilire che c’è un cattivo che si chiama Moggi e una società cattiva che è la Juventus e poi due buoni e sciocchi che sono il Milan e l’Inter, potete anche farla questa ricostruzione, ma sarebbe una ricostruzione fallace e lontana dalla realtà. Esiste una soggezione inevitabile degli arbitri, ma essa è in una triangolo tra Milano e Torino.\r\nMa se vogliamo dare questa soggezione, una veste di reato, siamo fuori strada. Se voi che siete giudici, e non tifosi, dovete restituire una veste giuridica a questa verità dovrete partire da questo dato. Ma al di là dell’associazione”.\r\n\r\n”Sul caso Giraudo va detto che la sentenza è scritta bene, ma in Appello non si indulga alla tentazione di seguire quel canovaccio: e allora leggiamola questa sentenza… Quali sono gli elementi certi addotti da De Gregorio? Due elementi: le schede svizzere, elemento fondante dell’associazione, il tordo promotore non aveva la scheda svizzera. Auricchio fa l’equilibrista sul punto: fa la lepre sulle mie domande, come sul pranzo di Firenze. Ci ha detto: non l’ho fatto io, ma non c’è riscontro. E allora niente di fatto. Altro elemento fondante della associazione sono gli incontri: Mazzini è promotore perché partecipa agli incontri. Ebbene: agli incontri citati dall’accusa il tordo promotore dell’associazione Mazzini ha partecipato a tre o quattro soli, ma il pm non sa giustificare l’assenza. Eppoi qual è il legittimo vantaggio per Mazzini, dal suo promuovere questa associazione? NON E’ SCORSO UN EURO: QUALE VANTAGGIO C’E’, IL VANTAGGIO PENALMENTE RILEVANTE QUALE E’. MAZZINI CI VOLEVA STARE AD ALTO LIVELLO, MA QUESTO E’ UN PECCATO VENIALE, MA SOVRAPPORRE LA RESPONSABILITA’ PENALE A QUESTA VANAGLORIA E’ PAZZESCO. HA PAGATO CARA QUELLA VANAGLORIA: L’HANNO ESPULSO DA QUEL MONDO, VIENE TRATTATO DA “TORDO””.\r\n\r\nAvv. Bratti (sempre per Mazzini)\r\nSalvataggio Fiorentina: “La Procura ricostruisce questa operazione partendo molto da lontano. Prende lo spunto dalla vicenda che ha portato all’elezione di Carraro e di Galliani alla Figc e alla Lega. La Procura ci dice che in quella fase si crearono due gruppi, uno che portava Galliani, l’altro Abete. Solo in base all’elezione di Carraro la Procura ritiene che vi fu una feroce battaglia che generò un’attività ritorsiva che si concretizzò nella prima parte del campionato 2004-05 nel danneggiare la Fiorentina. Ultimo corollario è che, visto l’avvicinarsi della fine del campionato, i Della Valle attenuano l’atteggiamento antagonista, e ottengono una modifica della situazione in campo. Ebbene, nessuno di questi punti trova riscontro, anzi sono stati smentiti. Non è vero che c’era attrito. Se vi è stata un’iniziale contrapposizione vi è stato poi un compromesso. Abete vi ha detto che l’elezione di Carraro è stato un compromesso che viene da lontano, non certo il giorno dell’elezione ma da gennaio. Come vicepresidente di Carraro viene eletto Zamparini, che appoggiava Abete, altro che conflitto.\r\nLa Procura ci dice che c’è stata attività finalizzata ad alterare il risultato delle partite della Fiorentina. Perché, se questa cosa è vera, noi non troviamo nessun capo di imputazione che vede la Fiorentina come parte offesa? Perché non c’è nessuna partita sotto osservazione? Perché non vi è stata nessuna attività in danno della Fiorentina e il pm ha utilizzato questa idea suggestiva del salvataggio della Fiorentina per avvalorare la sua tesi. E poi, nel momento in cui si cambia atteggiamento, dal 20 aprile, ci dovrebbero essere episodi favorevoli ai viola. Il 24 aprile c’è Bologna-Fiorentina e la va ad arbitrare Bertini, uno dell’associazione, e la partita finisce 0 a 0, e Auricchio dice che la partita non è attenzionata. Il 30 aprile c’è Fiorentina-Milan ed è un’occasione fantastica per l’associazione! Ad arbitrare ci va addirittura De Santis. Si può dare lo scudetto alla Juventus e la salvezza alla Fiorentina, tutto insieme! Ebbene, la partita finisce con la vittoria del Milan e vi fu un errore clamoroso di De Santis che non vide un fallo da ultimo uomo in favore della Fiorentina. La Procura stessa si accorge che c’è qualcosa che non va ed esce fuori l’incontro di Villa La Massa, e già c’è un dato significativo: se c’è un patto, un’associazione, l’incontro decisivo avviene a due giornata dalla fine del campionato. Quali sono i contenuti dimostrativi? Nulla. Abbiamo un inconhtro tra 4 o 5 uomini non sull’Aspromonte, ma in un locale pubblico. Dunque da questo momento le partite della Fiorentina si concludono tutte con la vittoria? Neanche per sogno. Il giorno dopo l’incontro vi è Fiorentina-Atalanta e la Fiorentina non vince, ma quello che è clamoroso è che, se premettiamo che in questa operazione salvataggio non si fa uso di nessuna scheda riservata, se c’era un patto perché dopo la gara non c’è nessuna telefonata di lamentela da parte di nessuno? La successiva è a Roma, Lazio-Fiorentina, che è quella dell’incredibile fallo di mano di Zauri non visto da Rosetti. L’ultima giornata è Fiorentina-Brescia, in cui i viola hanno un unico risultato, la vittoria: quindi il sodalizio capace di tutto, dovrebbe mandare un arbitro sodale, associato, o almeno amico. E invece ci va Collina!\r\n\r\n\r\nSi potrebbe dire che la prova dell’associazione venga dalle intercettazioni. Vediamole. Telefonata del 21 aprile 2005, dopopartita di Fiorentina-Messina, drammatica per la Fiorentina che prende gol nella fase di recupero. Mazzini chiama Della Valle che gli dice di essere proprio giù: ‘Tu sei un fiorentino, sei l’unico che mi può tutelare, in modo legale, non sto parlando di aiuti’. Questa telefonata segna per la Procura l’inizio del patto! Giorno dopo, tra Mazzini e Mencucci. Mazzini dice che quando c’è un arbitro non si può avere più del 50 e 50 che vada bene e Mencucci risponde: ‘Va bene, qui nessuno vuole di più, ma nemmeno di meno’. ‘Cambiare registro non vuol dire comprare le partite’, dice Mazzini. Telefonata tra Mazzini e Giraudo. Mazzini dice che i Della Valle vogliono salvarsi. E qui mi aspetterei che tra due dei maggiori organizzatori dell’associazione si parli di questo; anzi, i due sodali concludono l’intervento parlando di altro, delle comproprietà, ma poi dicendo, Mazzini: ‘Certo che se si vogliono salvare devono fare la partita come se fosse la finale della Coppa del Mondo!’. Questa è la conversazione che segue il patto! Se dovessimo ritenere Mazzini un tordo e ritenere che il vero male sia Moggi, c’è anche una telefonata tra Moggi e Della Valle in cui dovrebbe venir fuori questo atteggiamento fraudolento. La telefonata è successiva, del 2 maggio. Della Valle chiama Moggi, è sconfortato dopo Fiorentina-Milan; Moggi dice forse ‘ci penso io!’? No, Moggi dice: ‘Tu devi andare a farti sentire forte, far sentire la tua forza, non per ottenere dei vantaggi ma per non ottenere degli svantaggi!’.\r\n\r\nContinua a leggere a pagina 4 (per muoverti tra le pagine clicca sui numeri, al di sotto dei post correlati)\r\n