Sturaro chiede scusa per la lite col giovane tifoso: “Dovevo ignorare”
Dopo la lite con un giovane tifoso del Napoli avvenuta qualche giorno fa, Stefano Sturaro pubblica un post di scuse tramite i propri canali social
Stefano Sturaro chiede scusa al giovane tifoso del Napoli e a chiunque si sia sentito toccato dalle sue parole. Qualche giorno fa, anche se la notizia è finita sulle prima pagine dei magazine online solo oggi, il centrocampista della Juventus ha subito insulti sul suo profilo Instagram, ma anziché ignorare ha risposto per le rime ad un ragazzino di 12 anni.
Parole forti quelle utilizzate da Sturaro, che hanno sollevato un polverone mediatico. Da qui, la decisione del calciatore bianconero di pubblicare sui suoi canali social un post di scuse. “Accade spesso che noi calciatori veniamo insultati sui social network – esordisce il 24enne mediano sanremese – . Bisognerebbe ignorare, ma purtroppo a volte l’istinto ha il sopravvento, soprattutto quando si tratta di pesanti provocazioni. Mi è successo con un ragazzino napoletano qualche giorno fa. Non avrei dovuto cadere in questo errore. Mi scuso con lui e – conclude – con chi si è sentito offeso”.
Sturaro: scuse non accettate, ancora insulti
Insomma, Sturaro ha chiesto scusa in un post chiuso ai commenti, ma basta aprire i precedenti post di Instagram per rendersi conto che a quanto pare tanti tifosi del Napoli non siano ancora paghi. “Fogna”, “strunz”, “mer..a”, “cog….ne”, “scemo”, “lota”, “uomo senza palle” e tanti altri insulti al giocatore, alla sua famiglia e “ovviamente” alla squadra cui appartiene, la Juventus. C’è chi tra i commenti chiede addirittura alla famiglia del ragazzino di fare causa, ma pur condannando senza se e senza ma la reazione di Sturaro, non possiamo non evidenziare un dato culturale assai allarmante: se a 12 anni, età nella quale si dovrebbe stare ovunque tranne che sui social network, ci si sente in diritto di insultare personaggi pubblici nascondendosi dietro il fatto comunque di essere ragazzini e dietro una tastiera, siamo messi molto male.