La compagna di Gravina deride la Juventus: post social riguardo la penalizzazione

Molte squadre avversarie hanno approfittato del momento di difficoltà della Juventus ma quando a farlo è la compagna di uno dei massimi esponenti del calcio italiano la situazione diventa molto grave. Francisca Ibarra, compagna di Gabriele Gravina, ha deriso i bianconeri sui social dimostrando una gravissima mancanza di rispetto.

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, è stato a lungo contestato, ora però i problemi li ha creati la sua compagna, Francisca. Quando si è a capo di qualcosa di così grande si deve essere professionali e i familiari non possono rischiare di macchiare la reputazione di una persona tanto importante. Ricoprendo determinati ruoli il tifo viene meno o, quantomeno, non dev’essere usato per agire in maniera scorretta.

Gravina
(Photo by Marco Rosi/Getty Images)

 

Il presidente Gravina deve evitare che cose del genere succedano, ne va della sua immagine, della sua carriera e della sua imparzialità.

La storia

Attraverso le stories di Instagram Francisca Ibarra ha pubblicato una foto dello stemma della Juventus modificato in modo tale che sembri un 15 con il segno meno davanti. Un comportamento immaturo e inaccettabile che ha portato i tifosi, altrettanto immaturamente, a minacciare e insultare sia lei che il compagno mettendoli in una situazione tutt’altro che piacevole. Si dice che è sempre meglio pensare 10 volte prima di fare una cosa e, in questo caso, è evidente che la Ibarra non lo ha fatto e ne subirà le conseguenze insieme al compagno.

La Lega non può tacere

Non sono mancati i rimproveri per la mancanza di rispetto mostrata dalla compagna di Gravina. I prima dalla Lega, Casini in persona ha ripreso presidente e signora per il comportamento irrispettoso contro un Club della sua stessa Lega. Un tale modo di agire è inaccettabile. Ora il profilo social risulta introvabile, probabilmente perché eliminato, ma ci sono stati altri rimproveri.

Gravina
(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Anche Malagò del CONI si è mostrato molto deluso e amareggiato ed è andato a chiedere spiegazioni riguardo ad un fatto che, per quanto sembri banale, potrebbe avere spiacevoli conseguenze.