La soluzione di Ziliani: “La Juve può solo patteggiare”

Paolo Ziliani emette una nuova sentenza per la Juve. Sul suo profilo Twitter i processi al club bianconero sono all’ordine del giorno e questa volta il giornalista parla di patteggiamento come unica strada possibile.

Paolo Ziliani emette una nuova sentenza sul caso Juve. Come succede praticamente ogni giorno, il giornalista analizza la situazione legata alle indagini sul club bianconero. Stavolta spunta una nuova soluzione, ossia quella dell’ammissione di colpa e del patteggiamento.

Ziliani: “La Juve deve ammettere gli illeciti e patteggiare”

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(Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Prima di tutto Ziliani parla dei calciatori che hanno firmato gli accordi e che potrebbero però essere salvati perché inconsapevoli: “Peccato che nelle carte di Torino ci siano le deposizioni dei giocatori che affermano di aver firmato le scritture private perfettamente consapevoli di tutto, anzi dopo essersi prima consultati con agenti e avvocati di fiducia e avere ricevuto da loro l’okay alla firma”. E aggiunge: “Fare passare Sarri e i giocatori della rosa 2019-20 e 2020-21 per bambinoni incapaci di intendere e volere è grottesco: ma pur di annacquare la gravità dello scandalo, Palazzo e media sono persino disposti a battere il record del fake “Ruby nipote di Mubarak”.

Poi Ziliani se la prende con Chiné: “La speranza è che Chinè, che di figuracce ne ha già rimediate a iosa, ci risparmi la baracconata e chiami tutti a rispondere delle proprie azioni e responsabilità. Rischia di incorrere in un’altra lavata di capo dei giudici dopo quella per la pena troppo bassa chiesta per le plusvalenze”.

Infine, dopo aver aggiunto tutte le possibili aggravanti – ancora da dimostrare in un processo ma date per scontate da Ziliani – il giornalista dà la sua sentenza: “D’altronde lo ha scritto la stessa Juventus nella sua Relazione semestrale: c’è il rischio di non poter partecipare nel 2023-24 ai campionati nazionali ed europei. E allora resta una strada: ammissione di colpevolezza e richiesta di patteggiamento. Tertium non datur”.