Era un grande obiettivo di mercato della Juve: rapito dalla mafia in pieno giorno | Volevano stroncargli la carriera

Pericolo per il calciatore, la sua carriera poteva finire da un momento all’altro: l’obiettivo della Juventus è stato rapito dalla Mafia
La notizia trapelata nelle ultime ore dal suo paese di origine fa davvero rabbrividire. Il protagonista è uno dei calciatori più tecnici della storia del calcio abbia mai visto, che è stato rapito dalla più grande associazione a delinquere del posto proprio quando doveva trasferirsi in Italia.
Erano anni che la Juventus lo seguiva, con l’obiettivo di portarlo a Torino. Sarebbe stato uno dei più grandi acquisti della storia del club bianconero, che voleva accaparrarsi un talento così cristallino che aveva gli occhi puntati dai principali top club europei.
L’annuncio ha scatenato un clima pieno di tensione e preoccupazione. Il calciatore si stava banalmente allenando, come ha sempre fatto tutti i giorni, ed improvvisamente è stato prelevato da degli uomini incappuciati e portato in una meta sconosciuta.
Non si sapeva se fosse tornato indietro e soprattutto se fosse ancora vivo. Non tralasciando il punto di vista umano, sarebbe stata una enorme perdita per il calcio dato che seppur non prettamente atletico, parliamo di un giocatore di classe, sublime, ai limiti del genio.
Genio e sregolatezza
Nonostante sia stato spesso criticato per il suo atteggiamento, il suo zampino l’ha sempre lasciato. E’ sempre stato influente nello sviluppo delle azioni, anche quando non marcava il tabellino o assisteva il marcatore, proprio perchè aveva delle qualità innate che gli permettevano di dirigere il gioco come gli pare e piace.
Il suo tocco è così sopraffino che viene definito come “seta pura”. Quando lo vedi sul terreno di gioco sembra che non senta la pressione, a tal punto da vederlo uscire da situazioni complicatissime in una maniera così semplice da strapparsi i capelli dalla testa.

Rapito dalla mafia
Parliamo di Dimităr Berbatov, uno dei calciatori bulgari più forti mai esistiti. L’ex Manchester United, quando giocava al CSKA Sofia a 18 anni, fu rapito per ordine del Boss bulgaro Georgi Iliev, che voleva che si trasferisse a tutti i costi al Levski Kjustendil.
Un suo amico raccontò che erano persone senza scrupoli, che se non avessero ottenuto ciò che volevano, ossia di farlo giocare nella loro squadra, l’avrebbero ammazzato. Fortunatamente ciò non accadde, proprio per un suo colpo di genio. Quando fu sequestrato, riuscì con una scusante ad ottenere secondi preziosi per avvisare il padre, che successivamente raggiunse il luogo e lo salvò. Tutto è bene quel che finisce bene, Berbatov fu libero e dimostrò di che pasta era fatto nella corso della sua straordinaria carriera.