Dal fallimento alla Juve alla galera: Christian Poulsen beccato dalla Polizia | “Responsabilità evidenti”
Continua il periodo complicato di Poulsen: dalla pessima esperienza alla Juventus ad avere seri problemi con la Polizia
Nel calciomercato estivo del 2008, Christian Poulsen divenne un nuovo giocatore della Juventus. La proprietà della società bianconera riuscì a portarlo a Torino per una cifra totale di 10 milioni di euro, prelevandolo dal La Liga, precisamente dal Siviglia.
Fu dunque esercitata quella che era la sua clausola rescissoria, mentre il calciatore firmò un triennale da 3 milioni di euro a stagione più bonus relativi alla vittoria della UEFA Champions League. Uno stipendio non da poco per l’epoca, che la Vecchia Signora gli diede perchè lo volle a tutti i costi.
La trattativa avvenne durante la notte, pur di non svelare che i due club stessero trovando un’intesa. La dirigenza della squadra piemontese, insieme al suo Amministratore Delegato, volarono in Spagna per chiudere l’affare, facendosi raggiungere nelle ore successive dai legali per sistemare la parte burocratica.
In fretta e furia, lasciato alle spalle l’obiettivo Xabi Alonso, si chiuse l’operazione. Il danese arrivò alla Juventus pochi giorni dopo, svolse le visite mediche e ufficializzò il suo passaggio in Serie A. E così Ranieri ebbe il suo Ambrosini, un centrocampista duttile e di gamba, in grado di giocare in così tanti ruoli da dare al mister la possibilità di cambiare modulo a suo piacimento.
Delusione totale
C’erano tantissime aspettative sul suo conto. Quello che era allora uno dei migliori centrocampisti della Danimarca non riuscì ad esprimere appieno il suo potenziale in Italia, tanto da esser ceduto dopo solamente due stagioni ed un gol in Inghilterra, al Liverpool.
E’ stata per la squadra che ha vinta più titoli Nazionali ma per l’intero calcio italiano, una vera e propria delusione. Nessuno si aspettava un rendimento del genere e delle prestazioni tali, a tal punto da essere inserito negli acquisti peggiori del club negli ultimi 25 anni.

Si è messo nei guai
C’è anche da dire che non veniva da un periodo totalmente sereno. Fu infatti protagonista nell’anno precedente, nell’estate del 2007, di un comportamento così scorretto nel rettangolo verde di gioco durante il match tra Danimarca e Svizzera, che fu analizzato dalla Polizia.
Quando mancava un minuto alla fine della gara, sferrò un pugno a Markus Rosenberg, il suo avversario. Fu immediatamente espulso dal direttore di gara Fandel, che fischiò anche un calcio di rigore, aizzando gli animi e facendo scaldare le tifoserie. Difatti un tifoso danese, totalmente ubriaco, invase il campo per cercare di colpire l’arbitro, facendo perdere la sua Nazione a tavolino. Un’azione totalmente ingiustificata ma la cui colpa è stata attribuita totalmente a Poulsen, dichiarato come “la causa scatenante e con responsabilità evidenti”. Non il primo episodio in carriera dato che ebbe già seri problemi con Kakà e Totti; insomma, il classe 1980 non è mai stato un grandissimo esempio per i ragazzini.