Chiaro gesto omofobo: a Trigoria sono senza parole | Il calciatore rischia aspre sanzioni

La Roma in allenamento a Trigoria - Foto Lapresse - Jmania.it
La Roma in allenamento a Trigoria – Foto Lapresse – Jmania.it

Il giocatore ha manifestato la sua omofobia, il gesto non è passato inosservato e adesso rischia una sanzione pesante

La Roma si appresta a concludere la stagione che vedrà la conferma di un piazzamento europeo per la squadra di Claudio Ranieri, in grado di risalire la classifica dopo avere concluso il girone d’andata in zona retrocessione. Grande merito va al tecnico capitolino che ha risollevato le sorti di un organico che non aveva espresso le sue potenzialità.

I giallorossi hanno uno spogliatoio compatto e coeso che ha saputo fare gruppo e andare incontro a un comune obiettivo. I tifosi sono fieri dell’atteggiamento e del rendimento di questo inizio di 2025, con una sola sconfitta in 21 partite di campionato.

Il percorso in Europa League si è interrotto agli ottavi di finale, eliminati da un Bilbao che si è dimostrato superiore nelle due sfide, nonostante la vittoria all’Olimpico di una Roma che si è arresa al ritorno.

Una competizione che ha visto protagonista la squadra della Capitale nelle recenti edizioni, con una finale e una semifinale nei precedenti due anni e con vittorie di prestigio che hanno infiammato la piazza.

La Roma è rimasta stupita dall’episodio che ha fatto il giro del web

In quella rosa giocava anche Matic che ha coperto il logo della comunità LGBTQ+ sullo stemma della Ligue 1, un gesto che non è passato inosservato e che ha provocato molte critiche, con l’accusa di omofobia.

Un fatto che ha lasciato spiazzati anche i suoi ex compagni di squadra che non si aspettavano un atteggiamento così intollerante da parte del centrocampista, oggi tra le fila del Lione.

Matic in campo con la maglia della Roma - Foto Lapresse - Jmania.it
Matic in campo con la maglia della Roma – Foto Lapresse – Jmania.it

Un gesto omofobo che non lascia indifferenti, possibili sanzioni nei confronti dell’ex Roma

Non si tratta di un caso isolato e la battaglia per la parità dei diritti deve avere come spazio di diffusione anche lo sport, dato l’enorme bacino di pubblico coinvolto nella visione delle partite, sia negli stadi che in televisione.

A pochi giorni dall’inizio di giugno, mese adibito ai pride, un simile comportamento sarà oggetto di riferimenti per difendere dei diritti che anche molti governi non hanno intenzione di tollerare. Non sono da escludere dei provvedimenti da parte dei vertici del calcio francese nei confronti dell’ex Roma.