Ravezzani sull’inchiesta Juve: “Rischio nulla di fatto così la Procura…”

Fabio Ravezzani dice la sua sull’inchiesta Prisma che coinvolge la Juve. Dopo la notizia secondo cui le indagini sarebbero nate da alcuni articoli di giornale, il direttore di Telelombardia fa il punto con ironia.

In mattinata è stata pubblicata la notizia secondo cui l’inchiesta sui conti della Juve sia nata leggendo alcuni articoli di giornale. Sul Corriere di Torino si ricostruisce l’iter che ha portato alle indagini e che ha inevitabilmente portato diverse discussioni. Sui social i tifosi si sono scatenati, ma anche alcuni giornalisti hanno espresso le loro perplessità. Tra cui il direttore di Telelombardia Fabio Ravezzani.

Ravezzani sull’inchiesta Juve: “Le plusvalenze non hanno mai portato a condanne. La Procura mette in discussione i criteri contabili internazionali”

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(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Su Twitter Ravezzani fa il punto della situazione dopo la notizia. “L’inchiesta sarebbe partita autonomamente dalla Procura di Torino perché <sui giornali> si legge che la #Juve sta facendo troppe plusvalenze. In breve verranno predisposte intercettazioni anche ambientali per scoprire se c’è reato. Dunque qualsiasi Procura poteva fare altrettanto” esordisce il giornalista, aggiungendo: “Passaggio emblematico dell’inchiesta #Juve. Molte plusvalenze negli ultimi 20 anni erano sospette. Ma tutte le sentenze ne avevano sancito la legittimità perché non esisteva parametro per determinare il valore calciatori. Torino parte in quarta e intercetta i dirigenti a tappeto”.

Ravezzani conclude così: “Dunque l’inchiesta Prisma dovrebbe essere andata cosi. In Procura leggono sui giornali sportivi che la Juve sta facendo troppe plusvalenze. Incaricano la GdF di fare controlli. Anche la Consob giustamente ordina un’ispezione. In realtà tutte le inchieste precedenti erano finite con un’assoluzione. Il rischio è un altro nulla di fatto. Si decide allora di fare intercettazioni a tappeto contestando anche i criteri contabili internazionali. Per sua sfortuna uno dei magistrati aveva espresso in precedenza parole d’odio nei confronti del club”.