Editoriali

Verona-Juventus: 3 punti al Bentegodi per chiudere l’anno in crescendo

Il mese di dicembre, per la Juventus di Max Allegri, è stato decisamente soddisfacente sia sul piano delle prestazioni che su quello dei numeri. I bianconeri, da circa un mesetto, hanno visibilmente cambiato marcia, sfornando performance assai convincenti sotto molteplici aspetti. Anche con la Roma, nel big match di sabato scorso all’Allianz Stadium, vinto per 1-0, la Vecchia Signora ha fornito un’ulteriore prova di forza e solidità difensiva, esprimendo, per larghi tratti, un ottimo calcio, dominando totalmente, di fatto, per oltre un’ora di gioco. Ma adesso è già tempo di concentrarsi sulla partita di sabato sera (ore 20:45) al Bentegodi di Verona, con l’Hellas di Fabio Pecchia. Rispetto alla supersfida di Torino potrebbero esserci diverse variazioni nell’undici titolare.

Nell’ipotetico 4-3-2-1 dell’allenatore labronico, dovrebbero partire dall’inizio Lichtsteiner al posto di Barzagli, Bentancur in luogo di Pjanic, out per un affaticamento muscolare, Dybala in sostituzione di Cuadrado e Douglas Costa per Mandzukic. In infermeria, ancora, Buffon, De Sciglio e Howedes. I gialloblù pare possano scendere in campo con un 4-2-3-1, nel quale spicca il baby Kean come terminale offensivo. Gli scaligeri non potranno fare affidamento sugli indisponibili Cerci, Bianchetti, Zaccagni, Fares e Souprayen.

Verona-Juventus: le tematiche tattiche

Il Verona, attualmente, gravita in piena zona retrocessione (penultimo a 13 punti), dunque a caccia disperata di punti salvezza. L’Hellas è una squadra che in fase di non possesso attua una pressione immediata portata già dagli attaccanti, supportati in questo compito dagli esterni alti, in maniera da impedire all’avversario di giocare la palla con tranquillità. Anche i centrocampisti si sacrificano nel pressing, cercando di occludere le varie linee di passaggio. Tuttavia, sovente, concedono qualche spazio di troppo, aprendo varchi per le classiche imbucate centrali. Nella fase propositiva, invece, l’idea di principio è quella di tessere la manovra impostando l’azione dai difensori centrali, tramite un fraseggio corto volto a mantenere il pallino del gioco in mano. Occhi aperti ai tagli di Romulo e Verde e all’attacco della profondità da parte di Moise Kean, che se ben imbeccato in verticale da Buchel, Bruno Zuculini o Valoti,potrebbe impensierire un tantino il tandem centrale di difesa formato da Benatia e Chiellini.

La Juve dovrà giocare con la stessa intensità agonistica che ha sfoggiato nelle ultime uscite, limitando al minimo gli errori tecnici individuali e facendo scorrere il pallone con estrema fluidità, provando, frequentemente, a variare la giocata. Ma sulla scorta di quanto si è visto contro i giallorossi, Madama avrà l’obbligo di ritrovare freddezza, cinismo e spietatezza in zona gol, tre fondamentali componenti che, probabilmente, hanno rappresentato l’unica nota stonata nella partita disputata con i capitolini. Ogni gara fa storia a sé, questo è vero, ma è altrettanto vero che vi è un’abissale differenza tecnica, fisica e mentale fra le due compagini, tale da far pendere la bilancia nettamente dalla parte di Chiellini e compagni. Pertanto, l’auspicio è che tutti i tifosi juventini, dopo il triplice fischio finale, possano godersi l’arrivo del nuovo anno con il sorriso stampato sulle labbra.

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Pubblicato da
Stefano Dentice