Editoriali

Un anno dopo Ronaldo, De Ligt. La vera vittoria della Juve

Dall’arrivo di Ronaldo è passato un anno, giorno più e giorno meno. Dalla retrocessione in Serie B ne sono passati 13. Due date vicine, per giorno e mese, lontano per anni: dodici. Nel mezzo due finali di Champions League, otto scudetti, qualche stagione difficile, un paio di settimi posti, Deschamps, Ranieri, Ferrara, Delneri, le vittorie vere di Conte e il ciclo pazzesco di Allegri. Prendere, incassare, portare a casa: la Juve in dodici anni si è ricostruita partendo da zero. Che quasi quasi viene da ringraziare la discesa in B, preludio e inevitabile terreno fertile (per quanto paludoso) alla costruzione di una delle squadre più forti di sempre. Retrobottega di un negozio divenuto gioielleria.

A proposito di gioielli: un anno dopo Ronaldo è in arrivo De Ligt. CR7 costò 100 milioni di euro, milione più e milione meno. Un’operazione pazzesca, l’inizio dell’era Paratici, il vero motivo del divorzio da Marotta. Il più forte di tutti (lui o Messi, ma in fondo possiamo considerarli alla pari e far finta che non esista un dibattito vero, per la pace sociale) alla Juventus. Un’operazione così mai, nemmeno negli anni d’oro dell’Avvocato. Un anno dopo il tipo di operazione è ben diversa: ecco De Ligt. Con Ronaldo ha una sola cosa in comune: hanno eliminato la Juve dalla Champions e poi hanno deciso di rimediare e sposarne il progetto. Coincidenze e casualità, con un pizzico di causalità. La Juventus, con Ronaldo un anno fa, non ha vinto la Champions. E chissà se la vincerà quest’anno. Non basta avere dalla tua parte chi ti ha eliminato, avere il centrale difensivo destinato a diventare il più forte, e il calciatore più forte al mondo (ricordate: pace sociale). Può non bastare, altrimenti la Juve non avrebbe perso a Manchester 16 anni fa. Ma ha vinto un posto tra le top d’Europa.

Oggi la Juventus vale quanto il Barcellona o il Paris Saint Germain per i calciatori. E questo è stato costruito in un anno, forse due. C’era un tempo in cui i top player, alla Falcao per intenderci, diventavano telenovele inarrivabili. E che dire di Van Persie? E oggi De Ligt sceglie la Juve a occhi chiusi, perché vuole vincere e giocare in una delle squadre più forti del mondo. Un anno dopo Ronaldo.

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Pubblicato da
Giuseppe Andriani