Tuttosport replica alla Juventus: “Hanno fallito e se la prendono con noi”

Dopo il comunicato della Juventus contro ‘Tuttosport’ apparso sul sito ufficiale della squadra bianconera nel tardo pomeriggio di ieri, non si è fatta attendere la risposta del quotidiano sportivo torinese, per bocca del direttore editoriale Paolo De Paola. Ecco il testo integrale della controffensiva.\r\n\r\n“Ieri sul sito della Juventus è apparso un comuni­cato sgradevole contro il nostro giornale. Poche righe contenenti falsità su Tuttosport alle quali è sufficiente rispondere con un “no comment”. Il ter­reno delle offese e delle bugie non ci interessa. Lo ce­diamo a chi ha concepito e a chi ha vergato il tron­fio temino. A noi interessa dire ai lettori come stan­no le cose. Cioè, la verità. Basterebbe vedere come è ridotta oggi la Juve per capire tutto: squadra in­capace di produrre gioco e allenatore allo sbando. Questo è in assoluto il peggior cammino di una for­mazione bianconera. Criticarla non solo è un atto di responsabilità, ma anche un dovere nei confronti dei nostri lettori. Il comunicato della Juve potremmo appuntarlo sul petto di ogni giornalista di Tuttosport come una me­daglia di indipendenza e di serietà. Noi ci occupia­mo di Juve, ma non siamo (proprietà) della Juve. La differenza è sostanziale e rappresenta una garanzia ulteriore per i nostri lettori. Seguiamo la Juve da sempre e vorremmo semplicemente vederla risorge­re. Tuttosport è anche l’unico giornale che segue con grande impulso le vicende di Calciopoli. Grazie agli articoli di Alvaro Moretti (e insieme a siti come Ju29ro, GiulemanidallaJuve e altri) è stato possibile riaprire un coperchio che molti avevano chiuso. La nostra inchiesta è stata condotta con serietà e ha permesso all’attuale dirigenza della Juve di scende­re in campo con forza, proprio in seguito ai fatti e alle intercettazioni che questo giornale ha riportato con chiarezza e documentazione. Sempre Tuttosport è stato testimone di un’altra grande rivolu­zione. Quella avvenuta la scorsa estate.\r\nUna rivoluzione conseguenza di un feroce cambiamento avvenuto nella società. Forse pochi ricorderanno che nel Natale 2008, Tuttosport riportò un’intervista esclusiva con Andrea Agnelli nella quale si faceva esplicito riferi­mento a un passaggio nei quadri dirigenziali dell’attuale presidente della Juve. Mancavano ancora più di due anni a quella nomina eppure eravamo stati anticipatori di ciò che sarebbe avvenuto. Qualcuno ricorda le conferen­ze stampa di un simpatico Ranieri che parlava con disprezzo di Tuttosport che osa­va chiederne la testa? Quale lesa maestà per un allenatore profumatamente pagato.\r\nEravamo convinti, e lo siamo ancora adesso, che chi gode della fortuna di sedere sulla panchina della Juve abbia anche il dovere di vincere. Criticavamo e critichiamo la modestia, la scarsa qualità, le dichiarazioni molli, i paragoni sbagliati, le scelte di formazioni improbabili, i cambi scioccanti, i disaccordi con i giocatori più rappresentativi, la preparazione. Poi, come è finita? Ranieri venne esonerato. Non da Tuttosport (ovviamente), ma dalla Juve. Evidentemente quelle critiche erano giuste. E poi che fine ha fatto lo stesso allenato­re alla Roma? E quali sono stati i suoi problemi? Gli stessi, identici avuti alla Juve. Eppure anche allora (ma non in questo modo inconsueto e sgarbato) la società bianconera aveva fortemente criticato il nostro operato. Noi rispon­devamo, come adesso, con numeri, con tabelle, con argomentazioni inconfutabili. I dati che riportavano erano pesanti. Come la permalosità della società. Qualcuno ricorda i nostri appunti all’allora presidente Cobolli Gigli, che accusavamo di scarso peso politico o i nostri rilievi a Blanc, plenipotenziario con tre cariche addosso. Possibile che la Juventus non potesse dotarsi di un direttore generale di grande livello? Come è finita? Via Cobolli, via Secco (forse il meno colpevole di tutti), Blanc ridimensionato.\r\nForse non è facile “fare” il giornale sulla Juve, ma è fondamentale non “essere” il giornale della Juve. Così si diventa un «riferimento» per il tifoso bianconero. Costituire un pungolo, non vuol dire as­solutamente remare contro. Anzi. Quanti soldi sono stati buttati al vento nelle ultime stagioni? E la storia degli infortuni? In una delle prime interviste rilasciate da Marotta al nostro giornale, il direttore generale della Juve di­chiarò di aver concluso (sì, concluso) novanta trattative. Gli acquisti veri e propri furo­no 13, ma la Juve aveva se­guito decine di giocatori. Nessun giornale come Tuttosport ha un fronte di giornalisti così numeroso e valido sugli argomenti di mercato che riguardano la Juve. Ogni cosa che riportiamo è sempre frutto di contatti fra intermedia­ri, procuratori, dirigenti e società. E’ poi la Juve a concludere o meno determinati affari. Nella scorsa stagione il club ha intrapreso numerose trattative, ma molte sono sal­tate per volontà precisa legata al fair play finanziario. Crediamo ancora con convinzione che il programma impo­stato da Andrea Agnelli con Beppe Marotta sia giusto e che non sia stato possibile concluderlo in una stagione. Non dimentichiamo nemme­no la norma sull’unico extracomunitario che ha cambiato improvvisamente le carte in corsa.\r\nLa nuova Juve ha potuto muoversi con tempi estremamente ridotti. Nella prossima estate, però, il discorso sarà diverso. Mancano almeno quattro campioni in grado di fare la differenza e per otte­nerli sarà superato anche il tetto di ingaggi fissati a due milioni e mezzo a stagione. La Juve vuole tornare grande e Andrea Agnelli ci mette la sua faccia e il suo impegno. Nonostante il disastro di questa stagione è obbligatorio crederci. Altre strade non esi­stono. Ritengono però di dover proseguire con Del Neri fino al termine della stagione. Benissimo, è un loro diritto, come nostro è quello di criticare certe scelte senza per questo essere accusati di «mettere in discussione la professionalità del tecnico e di stuzzicare gli animi più emo­tivi ». Questo è il dovere che abbiamo nei confronti dei nostri lettori. Non della Juve”.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni