Editoriali

Tagli stipendi Juventus: i complimenti dei nemici e gli avversari spalle al muro

Ancora una volta il club di Agnelli si conferma primo su tutto

La decisione ufficializzata ieri di rinunciare a ben quattro mensilità ha posto la Juventus e i suoi tesserati ancora una volta un passo avanti a tutti. La diplomazia di capitan Giorgio Chiellini ha portato la rosa bianconera nella sua interezza, ma anche lo staff tecnico, a rinunciare alle restanti quattro mensilità da qui al termine della stagione. Una decisione storica e che porta un effetto benefico di ben 90 milioni di euro sull’esercizio 2019-2020 della società presieduta da Andrea Agnelli.

Taglio stipendi Juventus: i complimenti dei nemici

La Lega Calcio di Serie A si attende una risposta definitiva dai calciatori e dal sindacato Aic (presieduto da Damiano Tommasi) entro lunedì: la proposta è una riduzione degli stipendi del 30%, ma ormai la Juve è andata ben oltre. Una mossa, quella del club torinese, che è stata addirittura apprezzata da “nemici” come Maurizio Pistocchi ed Enrico Varriale, mai teneri con la Juventus nelle loro uscite social. E soprattutto, la Vecchia Signora mette tutte le altre società con le spalle al muro in un momento di durissime polemiche: cosa faranno ora la Lazio di Claudio Lotito e il Napoli di Aurelio De Laurentiis?

Cosa faranno ora gli altri club?

Nei giorni scorsi la Lega Serie A si è spaccata con Lotito e De Laurentiis a guidare la crociata contro Juventus e Inter, accusate di non voler riprendere lo show, e di conseguenza i flussi delle entrate, al più presto dando ai propri calciatori il permesso di raggiungere le proprie famiglie all’estero. La Juventus ha dato un segnale importantissimo, confermando di tenere seriamente a tutto il movimento calcio italiano e confermando che si può salvare baracca e burattini anche se non si dovesse ricominciare a giocare. Basterebbe che tutti seguissero l’esempio dei bianconeri.
P.S. L’Aic di Tommasi, totalmente scavalcata per via dei temporeggiamenti dei giorni scorsi, non ci fa una bella figura.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni