“Se il Papa muore non si gioca”: Juve, registrazione vergognosa | Il dirigente ha pianificato tutto

Juventus, registrazione vergognosa
Il dirigente aveva pianificato tutto – JMania.it (Foto LaPresse)

“Se il Papa muore non si gioca”: Juventus, registrazione vergognosa: il dirigente aveva pianificato davvero tutto

Il mondo intero si è fermato per ricordare Papa Francesco, venuto a mancare nelle prime ore del mattino di lunedì 21 aprile. Un lutto che ha colpito, inevitabilmente, il nostro Paese che si fermerà per ben cinque giorni.

Anche il calcio italiano, in segno di rispetto, ha deciso di fermarsi. Tanto è vero che le partite in programma quest’ultimo lunedì, che avrebbero dovuto chiudere la 33ma giornata di campionato, sono state rimandate di due giorni.

Una decisione che, però, ha destato moltissime polemiche. Soprattutto sui social network dove la maggior parte degli utenti non hanno accettato questa decisione da parte della Lega Serie A.

Nel frattempo, però, spunta una registrazione a dir poco vergognosa. Sempre riguardante il Papa. A quanto pare il dirigente aveva pianificato tutto. Anche in questo caso non sono affatto mancate le polemiche e critiche.

Telefonata inquietante, è bufera: non mancano le polemiche

La decisione di rinviare le partite, poche ore dopo la morte di Papa Francesco, ha suscitato non poche polemiche. Anche nella giornata di sabato 26 aprile non si scenderà in campo, in segno di rispetto, per i funerali del Santo Padre. Una decisione importante che riporta indietro a quanto accadde moltissimi anni fa. Sempre riguardante la morte di un Papa, ma in quella occasione si trattava di Giovanni Paolo II. Quest’ultimo venuto a mancare il 2 aprile 2005.

Anche 20 anni fa il campionato italiano si fermò per la morte di Karol Wojtyla. Una scelta che, all’epoca dei fatti, fu accettata senza troppe polemiche. Peccato, però, che 13 mesi più tardi, ovvero quando scoppiò lo scandalo “Calciopoli”, emerse un dettaglio a dir poco inquietante. Stiamo parlando della telefonata tra Luciano Moggi e Beppe Pisanu, all’epoca dei fatti ministro degli Interni. Di cosa si parlava? Si pianificava del rinvio con motivazioni che, con la fede, non avevano assolutamente nulla a che fare.

Un episodio che si verificò 20 anni fa
La telefonata tra Moggi e Pisanu – JMania.it (Foto LaPresse)

“Se il Papa muore non si gioca”, la telefonata delle polemiche: un tuffo nel passato

Queste le parole di Moggi a Pisanu: “Tu fai partire l’ordine che se il Papa muore anche cinque minuti prima non si gioca“. Poi la telefonata con l’ex collega, Antonio Giraudo. L’obiettivo era quello di approfittare delle assenze (2 infortunati ed altrettanti squalificati) nella Fiorentina che, in quei giorni, avrebbe dovuto sfidare appunto la Juventus.

Morale della favola? Il rinvio del match avvenne. Tanto è vero che la gara si disputò il 9 aprile e finì con uno scoppiettante 3-3 all’Artemio Franchi. Una telefonata che, ovviamente, destò molta rabbia e delusione.