Sconcerti: “La Juve non ha punti di riferimento in attacco e in difesa”

Mario Sconcerti, editorialista per il ‘Corriere della Sera’ fa il punto sull’ultima giornata di campionato, soffermandosi sui limiti evidenziati dalla Juventus nella trasferta di Catania, dalla quale gli uomini di Conte hanno portato a casa solo un punto. “Confrontandoci con la classifica reale, Juve e Udinese sono in testa ma solo un anno fa con 8 punti si sarebbe stati quarti – spiega Sconcerti – . Per trovare una prima in classifica con due vittorie e due pareggi bisogna scendere fino al 1991, vent’anni fa. Questo dice che la Juve ha fatto molto, ma non tutto. Tarda a trovare un riferimento in attacco. Da tre partite segna un solo gol, le sue sette reti sono state realizzate da ben sette giocatori diversi. Manca l’uomo determinante, questo fa fare molta fatica in più. È curioso che la stessa cosa stia accadendo anche alle altre grandi. Né Inter né Milan hanno un attaccante che abbia segnato due reti, sono tutti gol d’occasione. Per capire l’importanza di questo riferimento basta dire che un anno fa Eto’o aveva segnato 5 reti e un’Inter modesta era in testa con 10 punti. Finché non crescerà questa strana genia, le squadre andranno sempre considerate in costruzione. Alla Juve torna a mancare anche un grande riferimento difensivo. Chiellini è in un brutto momento, Barzagli è bravo e normale. Due-tre anni fa sarebbe bastato Buffon a evitare certi gol, oggi è più complesso. Così in un attimo Inter e Milan hanno recuperato due punti, quasi la metà del distacco. Conte invita all’assedio ma dice che è molto difficile espugnare la città. Non è chiaro quanto conti sulla sua squadra e quanto invece creda al mestiere. A me la Juve sembra una squadra che combatte bene contro i propri limiti, molto meglio di un anno fa. Non per niente ha il doppio dei punti. È solo un po’ tirata per i capelli. Bisogna vedere se crescerà sullo slancio o perderà respiro nella rincorsa. L’Inter ha individualità migliori, il Milan un gioco che adesso manca. Il Napoli e la Roma sono due progetti senza ancora continuità”.