Scommettopoli: Bonucci e Pepe possono essere assolti, Conte 3 mesi dopo il Tnas?

Tra meno di 48 ore la Commissione disciplinare emetterà le sentenze di primo grado sul processo scommesse con al centro gli atti forniti delle procure della Repubblica di Cremona e Bari. Secondo quanto riporta oggi ‘La Stampa’, da queste decisioni potrebbero scaturire differenti sorprese, se non veri e propri colpi di scena, viste le difficoltà nelle quali è incappato qualche giorno fa il procuratore federale Stefano Palazzi. Le evidenti contraddizioni del pentito Andrea Masiello, che ha tirato dentro Leonardo Bonucci e Simone Pepe, fanno vacillare l’impianto accusatorio: per Bonucci, Palazzi ha chiesto tre anni e sei mesi di squalifica; per Pepe un anno, ma clamorosamente dovrebbe esserci per entrambi l’assoluzione. La difesa degli avvocati Chiappero e Bianchi, infatti, ha messo in evidenza molti punti di debolezza del teorema accusatorio facendo indirettamente un favore anche al granata Giuseppe Vives (a processo per Bari-Lecce del 15 maggio 2011).\r\n\r\nGiovedì, quindi, i cinque membri della corte faranno conoscere le loro decisione, ma se Bonucci e Pepe hanno motivi per sperare, l’ipotesi più accreditata per Antonio Conte è quella di 10 mesi in primo grado, che potrebbero diventare 6-7 in secondo grado, che dovrebbe tenersi dopo ferragosto. A settembre, poi, mentre verranno valutate le posizioni di altri calciatori di Serie A (Mauri, Palacio, Cannavaro, Grava…), Conte potrebbe fare ulteriore ricorso al Tnas, che potrebbe ridurre ulteriorme\r\n\r\nnte la squalifica a 3 mesi (ossia la prima ipotesi di patteggiamento). Poco credibile, dunque, l’ipotesi paventata oggi dal ‘Corriere dello Sport’ di dimissioni o divorzio consensuale tra il tecnico leccese e la Juventus, con conseguente trattativa per lo sbarco a Vinovo di Cesare Prandelli.\r\n\r\nIntanto, oggi si è recato presso la Procura di Bari per essere sottoposto ad interrogatorio, l’ex collaboratore tecnico di Conte, Cristian Stellini, che ieri ha detto addio alla Juventus rassegnando le dimissioni con una lettera al presidente Andrea Agnelli.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni