Scandalito: il Mundial Under 14 “truccato” e vinto dall’Inter

Sull’onda di quanto sta facendo la redazione di ‘CalcioGp’, cui va la nostra più profonda ammirazione, iniziamo un viaggio tra gli scandali perpetrati nel corso degli anni da chi ha indossato nel 2006 il nostro scudetto. Sì, perché Farsopoli non è altro che la punta di iceberg di un’intera storia fatta in cui le ombre sono sempre “più luminose” delle luci. Chiunque voglia collaborare con la nostra redazione con segnalazioni o articoli a tema, non può essere che il benvenuto.

Iniziamo il viaggio dal Mundial Infantil 1981 vinto ovviamente dall’Inter. Come? Basta leggere di seguito…

Nel 1981 l’Inter viene autorizzata dalla Figc a rappresentare l’Italia al “mundial Infantil de Football” in Argentina,in un torneo calcistico riservato ai baby-calciatori nati entro il 1967 (cioè under 14) e sponsorizzato dalla Coca-Cola. Al torneo mondiale,che si gioca dal 16 gennaio al 4 febbraio, partecipano 24 squadre americane, asiatiche e europee.

In Argentina i tredicenni dell’Inter si fanno valere,al punto che arrivano in finale. E allo stadio Monumental di Buenos Aires, il 4 febbraio,ai rigori dopo i tempi supplementari,i baby-nerazzurri battono i boliviani dell’Academia Tahuichi,e vincono il primo mondiale calcistico per ragazzini.

La vittoria dei baby-interisti viene celebrata dai giornali sportivi nostrani come la conferma che il calcio italiano è comunque ai vertici del mondo. E in questo caso è anche un commovente esempio di sportività: “Per me non è importante che l’Inter sia diventata campione”, dichiara infatti l’allenatore della squadra Mario Meneghetti, “l’importante è che abbia partecipato a questo torneo,e che i nostri ragazzi abbiano fraternizzato con tanti coetanei di diverse parti del mondo”. Per l’Interbaby è un vero trionfo, perchè un suo giovane –Massimo Ottolenghi, che le cronache sportive definiscono “il centro propulsivo e il motore dei nerazzurri” – ha vinto con 8 gol pure la classifica dei cannonieri.

I campioncini interisti tornano in Italia con la Coppa mondiale,ma qualche giorno dopo un giornale scopre gli altarini.Il capocannoniere del torneo-che la società nerazzurra ha presentato ufficialmente come Massimo Ottolenghi, nato a Limbiate (Milano) il 29 marzo 1967 è in realtà il quindicenne Massimo Pellegrini,nato a Frascati (Roma) il 15 gennaio 1966. In pratica,l’Inter ha schierato un giocatore quindicenne con false generalità di un tredicenne (che è rimasto in Italia),e grazie a lui,capocannoniere,ha vinto il torneo. Una truffa che ha dell’incredibile.

Il consigliere delegato della società nerazzurra Sandro Mazzola (colui il quale è stato proposto di recente per la presidenza della FIGC, ndr) ammette l’imbroglio,ma si giustifica dicendo che quella di barare sull’età dei giocatori “purtroppo è un’abitudine in tutto il mondo, e chi è senza peccato scagli la prima pietra”; ma qui c’è anche lo scambio di persona… Il responsabile del settore giovanile dell’Inter,Mario Fiore,dice che in Argentina “c’era un’altra squadra,di cui non vogliamo fare il nome,che ha giocato con elementi sicuramente fuori età”. Ma lo scambio di persona? E’ un fatto increscioso,ammette Fiore, che però non investe la responsabilità della società,ma solo del settore giovanile.In Argentina i giornali scrivono di “truffa italiana”, e il Mundialito under 14 viene ribattezzato “scandalito”.

Ceduto all’Inter nel settembre del 1980 dalla Lupa Frascati (Serie C2), il quindicenne Pellegrini che viene utilizzato dalla società nerazzurra per la truffa mondiale vive alla Pinetina, nel pensionato dell’Inter, che gli paga vitto, alloggio, lo studio e un piccolo rimborso. Per cui il baby-pallonaro è veramente promettente, in tutti i sensi: “Non mi ha obbligato nessuno a far finta di essere un altro”,dice ai giornalisti in pieno scandalo. “Certo,quando ho visto sui giornali la foto di Ottolenghi invece della mia mi è dispiaciuto.Sua madre prima giura che il figlio non si è mai mosso dall’Italia, poi ammette che è andato in Argentina sotto falso nome lo difende perchè nel calcio “queste cose le fanno tutti”.

Il 21 febbraio il capo dell’Ufficio inchieste federale De Biase deferisce alla Commissione disciplinare l’Inter e otto suoi tesserati: il consigliere delegato Sandro Mazzola,il direttore generale Giancarlo Beltrami,l’allenatore della squadra giovanile Mario Meneghetti, gli altri dirigenti Rodio Migliazza, Giorgio Della Giovanna e Mario Fiore, più i due baby-pallonari Massimo Pellegrini e Massimo Pellegrini.

Da Santa Cruz de la Sierra, la società boliviana dell’Accademia Tahuichi chiede che l’Inter restituisca la coppa del baby-trofeo mondiale vinta con la truffa dello scambio di persone. Allora il vicepresidente interista, l’avvocato Giuseppe Prisco, gli risponde per le rime: “Ho saputo che ai ragazzini della squadra boliviana che ha perso in finale con l’Inter erano stati promessi,in caso di vittoria,un appartamento e un’automobile. Ebbene, io mi domando se a 13 anni sia possibile guidare un’automobile”.

Il 20 marzo la Commissione disciplinare emette la sentenza (poi confermata dalla Caf): 2 anni di inibizione all’accompagnatore Rodio Migliazza; un anno al dirigente Mario Fiore; un anno di squalifica all’allenatore Mario Meneghetti; 6 mesi al baby-giocatore Massimo Pellegrini ; 5 milioni di multa all’Inter; prosciolti Mazzola-Beltrami-Della Giovanna e il baby pallonaro “prestanome” Massimo Ottolenghi.

Nello motivazioni della sentenza, la Disciplinare spiega la squalifica di Pellegrini con quello che il campioncino ha dichiarato all’Ufficio inchieste:

“E’ vero che in Argentina non ero del tutto soddisfatto di apparire con un nome diverso, ma a me bastava che i compagni e specialmente i miei dirigenti sapevano che in realtà ero io a giocare e a fare gol”. Secondo i giudici sportivi, questa dichiarazione dimostra che il giovane è in possesso di maturità intellettiva e volitiva, ma non ha esitato a subire le impostazioni da altri voluta pur di conseguire un successo per lui e per la sua società. Una vera promessa pallonara: infatti Pellegrini, a dicembre, verrà convocato per la nazionale juniores “Under 16″.

(Credits: ‘I Pallonari – di Carlo Petrini”)

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Pubblicato da
Alberto Zamboni