Sarà Sarri in o out?

La finale di Coppa Italia darà anche un primo responso della diatriba tra le fazioni pro e contro Sarri nel tifo della Juventus

Domani sera all’Olimpico di Roma per Maurizio Sarri contro il suo ex Napoli sarà la prima partita della verità. La possibilità di mettere in bacheca il primo trofeo italiano da allenatore della Juventus e prendersi contro tutti i detrattori una prima rivincita. In molti, anche fra i tifosi bianconeri, lo vogliono fuori dalla squadra con la quale ancora oggi è in corsa in ogni competizione.

Il partito del Sarri out

Crescono di giorno in giorno, di partita in partita coloro che non aspettano altro che una sconfitta bianconera contro il Napoli per vederlo lasciare la Juve. Il gioco spumeggiante e spettacolare dei tempi partenopei è lontano. La difesa subisce troppo, al contrario di quella che è la tradizione della Juve. Dalla difesa parte la costruzione di una squadra. In attacco si segna poco, molto poco per il gioco che spesso si riesce a sviluppare. Il centrocampo non sembra essere in grado di garantire quella tenuta che serve con le grandi squadre. Anche la gestione del gruppo viene spesso rimproverata al tecnico della Signora. Un esempio lampante, la stagione di Bernardeschi che sembra essersi perso tra i numerosi cambi di ruolo e le difficoltà di incidere. Un investimento importante che sembra essere ormai un flop. Anche la nazionale ha bisogno del miglior Bernardeschi. Il partito del Sarri out cresce nonostante siano pochi i mesi di lavoro del tecnico toscano.

Sarri all in

Maurizio Sarri non ha completamente la squadra più adatta al suo credo o meglio la Juve che sogna. Alcuni giocatori che si è ritrovato in rosa non sono adatti per il suo tipo di gioco. La prossima squadra verrà creata secondo le sue disposizioni, probabilmente. Per non disperdere il valore della rosa, ha dovuto adattarsi e modificare in parte il suo credo calcistico. Rabiot, Ramsey buoni affari dal punto di vista economico, non sono fra i preferiti del tecnico. Sono solo due dei 5 o 6 giocatori di cui si priverebbe, ma che devono giocare per essere valorizzati. Ad oggi i risultati sono buoni e la sfida col Napoli potrebbe portare il primo trofeo di una lunga serie. L’essere a volte troppo diretto, dire quello che pensa, può farlo sembrare antipatico, ma ad oggi fa parte della Juve. Il campo ha parlato per lui e dice che si trova in lotta ancora su tre fronti, quello che ha chiesto la società. Per lo spettacolo si potrà attendere. Ogni partita si vede qualcosa di buono ed altre cose da perfezionare. Tutto normale in una crescita che deve essere costante e graduale.Il campo ed i titoli finali diranno se sarà in o out, ma ad oggi le critiche sono ingiuste ed ingenerose. A fine hanno si tireranno le somme e speriamo che molti si debbano ricredere e che Sarri sia all’inizio del suo ciclo in bianconero. Le critiche dei rivali sono da accettare e vogliono destabilizzare l’ambiente ma già da domani la squadra compreso il mister devono avere il supporto di tutto il popolo bianconero. Il risultato a stagione conclusa poi dirà se se sarà dentro o fuori. La Juve, la squadra ed il mister hanno bisogno del nostro sostegno sempre incondizionatamente. Il risultato viene prima del bel gioco, si ricordano solo le vittorie. Il secondo posto non conta niente. Non resta che vincere. Fino alla fine.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni