“Sacchi mi disse che per fare l’allenatore servono quattro cose: occhio, pazienza, memoria e fortuna.” CARLO ANCELOTTI

I complimenti all'ex allenatore

Carlo Ancelotti ha sempre speso parole di elogio nei confronti di uno dei suoi più cari maestri, vale a dire Arrigo Sacchi

Quando era ancora un calciatore Carlo Ancelotti ha avuto un grande maestro e conoscitore di calcio come Arrigo Sacchi. Due emiliani “doc” che hanno avuto sempre rispetto reciproco. Un rispetto che va avanti ancora adesso.

Soprattutto da parte dell’attuale commissario tecnico della Nazionale brasiliana che ha speso parole di elogio nei confronti del nativo di Fusignano. Lo ha fatto nel corso di una intervista rilasciata al podcast dell’attore Giacomo Poretti, “PoretCast“.

Fu proprio Sacchi a creare il Milan degli “invincibili”. C’era un segreto dietro a tutto questo? A quanto pare sì. A rivelarlo, appunto, lo stesso Ancelotti. Per un grande allenatore servono quattro dosi importanti: occhio, pazienza, memoria e fortuna.

Solo con questi ingredienti ha creato un grande Milan che ha vinto tutto quello che c’era da vincere. La figura dell’ex ct della Nazionale è stata importante per il percorso di crescita di Ancelotti. Sia quando era calciatore e, soprattutto, quando è diventato allenatore.

Ancelotti, parole di elogio per Sacchi: “Per fare l’allenatore servono quattro cose”

Non è affatto un mistero che Sacchi, ancor prima degli anni ’90, abbia rivoluzionato con il suo modo di fare il calcio italiano. Tanto da introdurre un gioco basato su intensità, pressing e compattezza di squadra. Dietro a tutto questo anche le durissime sessioni di allenamento.

Quegli allenamenti il nativo di Reggiolo le ricorda eccome: “Dopo le cinque settimane di ritiro estivo la mia famiglia non mi aveva riconosciuto per quanto ero dimagrito“. Duri allenamenti che, però, hanno contribuito nel formare la mentalità vincente della squadra. Senza dimenticare, inoltre, le quattro dosi per diventare, un giorno, un grande allenatore: “Occhio, pazienza, memoria e fortuna“.

L'intervista al podcast di Giacomo Poretti
Le parole di elogio di Ancelotti per Sacchi – JMania.it (Foto X)

Sacchi, per Ancelotti è un idolo: la rivoluzione del calcio italiano parte da lui

Anche lo stesso Arrigo Sacchi era innamorato calcisticamente di Ancelotti. Tanto è vero che fu lui a volerlo fortemente in rossonero. Nonostante, alla Roma, si fosse procurato seri infortuni come la rottura dei due menischi e degli altrettanti crociati. Tanto è vero che il suo ginocchio, come confermato all’epoca dall’ex medico di fiducia, aveva il 20% di affidabilità. Un acquisto che, in un primo momento, non convinceva più di tanto Berlusconi: “Gli risposi che non era importante la condizione, ma la mente“.

Insomma, Ancelotti ha sempre avuto una certa lode per Sacchi. In più di una occasione, infatti, ha evidenziato come l’eredità dell’ex allenatore abbia plasmato non solo il suo stile di gioco, ma molto altro ancora. Come la visione del calcio come disciplina sia mentale che passionale.