Roma-Juventus 0-1: il giorno dopo

Roma-Juventus 0-1. Cinica. Cinica e concentrata. Hai voglia a sperare in un inciampo in campionato, in una caduta (seppur indolore) contro i rivali stagionali. Questa squadra, con o senza titolari, bisognosa o no di fare risultato, non lascia veramente nulla d’intentato al caso. In quella che doveva essere per i giallorossi l’occasione di riscatto da un dominio (della Juventus) mai pienamente accettato, è arrivato invece l’ennesimo trionfo per gli uomini di Conte, che nonostante si siano preventivamente accaparrati il tricolore, non si sono per nulla risparmiati nella sfida dell’Olimpico, mettendo in campo grinta, orgoglio e tanta voglia di fare. Dopo il primo quarto d’ora di noiosa morbidezza, la gara ha cominciato a scaldarsi sui primi scontri individuali tra Chiellini e Totti, che nel corso della sfida sono stati una vera e propria costante. Con i padroni di casa abili nell’ imporre autoritariamente il proprio gioco, i bianconeri si sono affidati, prevalentemente, ai contropiedi rapidi di Tevez e Pogba, e alle girate fisiche del navarro Llorente, costruendo in alternanza agli attacchi giallorossi un paio di azioni pericolose per far male a Skorupski. Il palo del francese e la poca precisione dello spagnolo hanno salvato più di una volta il portiere polacco.\r\n\r\nSoffrendo eccessivamente la velocità nello stretto e a campo aperto di Gervinho, la retroguardia è riuscita invece a respingere, con l’aiuto provvidenziale di Storari, le offensive pericolose degli uomini di Garcia, ostruendo a Totti e Destro soprattutto vie e spazi liberi per concludere. Nella ripresa la gara si è infiammata, e con gli umori dei 22 visibilmente alterati, sono aumentati gli scontri veementi in mezzo al campo. L’eccessivo furore di Chiellini ha rischiato di spedire il difensore anzitempo negli spogliatoi (polemiche nasceranno sicuramente per l’utilizzo o meno della prova Tv), mentre l’irruenza nei contrasti di Totti e Torosidis è costata ai giocatori l’iscrizione all’albo dei cattivi. Le azioni più nitide per ambo le parti si sono sviluppate maggiormente negli ultimi 20 minuti di partita, trovando ancora in Llorente e Pogba gli uomini più pericolosi dei bianconeri. Per i padroni, Nainggolan e Florenzi sono parsi i più ispirati, ma Storari si è confermato per l’ennesima volta bestia nera dei giallorossi. All’ultimo pallone giocabile della sfida, sull’asse verticale destra Pogba-Lichtsteiner, i bianconeri hanno approfittato di un posizionamento approssimativo della difesa, e grazie al piattone alto dell’ex di turno Osvaldo, sbloccato a tempo ormai scaduto l’ultimo capitolo di un confronto infinito, oltrepassando definitivamente l’ostacolo dei 97 punti e confezionando un successo dal sapore dolcissimo. L’esultanza dell’italo-argentino è stata una vera e propria liberazione (che sia contestabile o meno, questo dipende dai gusti di ognuno), mentre la vittoria finale ottenuta in casa dei rivali la comprova di quanto decretato dal campionato nostrano.\r\n\r\nCi si metta una buona volta l’anima in pace: quei punti di differenza tra prima e seconda ci sono tutti, punto. E questo non per il trionfo esterno in sé per sé, ma per la differente costanza in campionato delle due squadre. Se nella realtà delle cose i valori fossero stati i medesimi, a quest’ora il campionato sarebbe ancora aperto. O come minimo si sarebbe concluso con un paio di punti di distacco. 14 lunghezze, inutile girarci intorno, sono un’infinità. Mica bruscolini.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni