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Calciopoli, la rivelazione di Ravezzani: “Pallottole a casa mia”

Il direttore di Telelombardia confessa su Twitter un retroscena: “Per aver dato voce alla difesa abbiamo subito attentati”.

Fabio Ravezzani rivela un retroscena clamoroso risalente a Calciopoli. I tanti punti oscuri della vicenda saranno analizzati nella trasmissione Report, ma il direttore di Telelombardia già ne parla da tempo. Con alcune conseguenze.

Nella trasmissione di Rai Tre Report verranno analizzate tante intercettazioni che non sono state misteriosamente inserite nelle indagini per l’inchiesta Calciopoli. Luciano Moggi le ha inserite in una chiavetta consegnata alla redazione guidata da Sigfrido Ranucci – e non solo – e si proverà a fare chiarezza. Cosa che già altri giornalisti provano a fare da anni. Come Fabio Ravezzani, che rivela un particolare inquietante sulle conseguenze del suo lavoro.

Ravezzani su Twitter: “Tante trasmissioni sui punti oscuri di Calciopoli che ci sono costate attentati”

Sul proprio profilo Twitter Fabio Ravezzani rivela un retroscena inquietante. Il fatto di aver dato voce alla difesa degli accusati ai tempi di Calciopoli e di aver provato a spiegare alcuni punti oscuri dell’inchiesta è costata a lui e alla redazione seri problemi: “Se non sapete che dire nel 2006 e in più trasmissioni che l’inchiesta aveva molti lati oscuri e dare voce alla difesa ci è costato un attentato incendiario in sede, 2 pallottole a casa mia, un assedio post trasmissione e protezione Digos” ha dichiarato in risposta a chi lo accusa di aver aspettato troppo tempo a porsi domande.

In realtà su Telelombardia è stata data più volte la parola a Moggi e ai suoi avvocati nel tentativo di fare chiarezza su alcune vicende dell’inchiesta – senza sminuire la posizione di colpevolezza dei dirigenti della Juve. Ravezzani poi aggiunge: “Tendo a non citare queste cose perché non mi piacciono i martiri che si vantano di quello che hanno subìto. Però, almeno, non mi rompano le scatole dicendo che si certi temi ci siamo svegliati solo adesso“.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni