Editoriali

Questa volta la Supercoppa è nostra

La Juventus vince la sua ottava Supercoppa Italiana con merito è abbastanza in scioltezza. La partita non è stata proprio semplice, complice un Milan ben disposto in campo e la grande differenza di temperatura fra l’Arabia Saudita e l’Italia. L’enorme sbalzo termico fra i due paesi ha fatto sì che le due squadre giocassero una partita piuttosto sotto ritmo. Forse sarebbe il caso di rivedere certe decisioni che portano a Gennaio le squadre a giocare in un paese dove ci sono 30 gradi. La Juventus è stata preponderante sul piano del possesso palla e del gioco e ha fatto la partita. Massimiliano Allegri ha utilizzato moltissimi giocatori d’attacco e dai piedi buoni, ben sei: Alex Sandro, Pjanić, Douglas Costa, Dybala e Ronaldo. Tuttavia questo non sempre ha prodotto grande fase offensiva, anzi spesso l’equilibrio della squadra è venuto meno e il Milan ha trovato buone ripartenze in vari corridoi pur senza mai esser troppo pericoloso. A fronte di questo grandissimo potenziale offensivo, la Juventus non ha prodotto tantissimo. Molto possesso palla poche occasioni da gol.

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La moviola di Juventus-Milan

Nel primo tempo diverse conclusioni sono andate fuori di poco, mentre il Milan si è visto per una conclusione di Cutrone fra l’altro in netto fuorigioco. Nel secondo tempo il Milan ha provato a cambiare ritmo e, pronti via, ha colpito una traversa, fra l’altro su uno svarione difensivo, un retropassaggio involontario di Bonucci. Altresì la Juventus poco dopo è tornata padrona del gioco ed è passata in vantaggio segnando altri due gol, peraltro annullati per fuorigioco evidenti. Ci sono state diverse proteste nel finale per un presunto rigore per fallo di Emre Can che francamente non è sembrato così netto. Due giocatori che cercavano la palla e nessuno dei due ne era in possesso, sono finiti a terra. Pare una normale mischia. Per altro, per quanto riguarda gli altri episodi arbitrali, c’è da segnalare un fallo di mano di Zapata non propriamente col braccio attaccato al corpo, l’espulsione di Kessiè che rivista al Var pare peraltro netta, mentre è andato in cavalleria un fallo da dietro in area su Cristiano Ronaldo che avrebbe meritato maggiore attenzione, sul quale la regia non ci han fatto vedere neppure un replay.

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Tiratina d’orecchi a Ronaldo

Cristiano Ronaldo al solito è andato in gol e non è una novità. All’interno di una partita, pur ben giocata dall’asso portoghese devo segnalare un paio di cose che non mi sono piaciute e per cui merita una tirata d’orecchie. In primis l’ennesima punizione calciata sulla barriera e in secundis due contropiedi gestiti male dal portoghese dove in uno ha servito al centro in un’azione di tre contro due per noi, in cui poi Chiellini ha concluso alto, e in un’altra invece ha provato il tiro con relativa parata a terra di Donnarumma ignorando Dybala e Douglas Costa da soli al centro dell’area. Due episodi che, se gestiti meglio, avrebbero fatto sì che la partita si sarebbe potuta concludere con un risultato più tranquillo. Ci sono stati anche alcuni minuti di apprensione nel finale, quando il Milan con la forza della disperazione e anche in inferiorità numerica, ha provato a buttarsi in avanti a testa bassa. Bisogna dire che la Juve non ha rischiato nulla e francamente motivi di grossa preoccupazione non ce ne sono stati. Tuttavia ad Allegri questo atteggiamento non è piaciuto, infatti era assai nervoso e soprattutto avrebbe voluto una migliore gestione della palla, che non è stata tenuta nel migliore dei modi.
Da tifoso avrei preferito si fosse andati con maggior decisione a fare il due a zero. Il rischio di riaprirla con un episodio e di finire ai supplementari c’è stato. Le squadre ok nel finale erano entrambe sulle gambe ma dall’80mo la Juventus ha smesso praticamente di giocare mettendosi a fare, fra tempo regolare e recupero, 15 minuti di melina che forse sono un po’ troppi. Detto questo la Juventus porta a casa il primo titolo della stagione, Allegri l’ennesimo trofeo della sua gestione, Cristiano Ronaldo vince il suo primo trofeo con la maglia della Juventus. E la storia è appena iniziata.

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Pubblicato da
Alessandro Magno