Editoriali

Quasi una pietra tombale sullo scudetto

Con la vittoria a Pescara non difficile ma nemmeno scontata, e il relativo passo falso in casa delle Roma contro l’Atalanta, si è avvicinato tantissimo il sesto scudetto consecutivo. In questo momento, con la Roma a 8 punti e mancando 6 partite al termine, alla Juve potrebbero bastare 11 punti se la Roma le vincesse tutte. Addirittura 8 se la Juventus a Roma pareggiasse, finanche 7 se la Juventus passasse a Roma. Ultima ma non ultima, allungando di 2 punti un margine che era già di 6 sulla seconda, a 6 giornate dalla fine, vengono minate in maniera considerevole le ambizioni e la fiducia romaniste. D’altronde se la Juventus non demorde nemmeno dopo aver sprecato grandissime energie psicofisiche in un quarto di Champions contro il Barcelllona sfido chiunque secondo a rimanere ottimista. Con il Pescara poteva sembrare facile e in realtà in parte lo è diventata giocandola, ma il calcio ci dice che mai nessuna partita è vinta in partenza e la storia è piena di scudetti persi contro ultime in classifica a volte anche già retrocesse, vedasi Roma – Lecce oppure Milan – Verona o Perugia – Juventus.

La partita è stata ben giocata dalla Juventus soprattutto nel primo tempo dove dopo una partenza un poco titubante ha preso le redini della situazione ed è passata in doppio vantaggio senza consentire al Pescara nulla. Il tutto attuando un massiccio turnover con 6 giocatori nuovi rispetto alla partita di Champions, diventati poi nel secondo tempo 7, con l’entrata di Rincon al posto di Pjanic. Il match poteva esser morto e sepolto se l’arbitro non avesse tenuto in campo in modo artificioso sia Coulibaly sia soprattutto Muntari, autore di almeno 4 falli da giallo di cui almeno uno da rosso diretto, infatti lo stesso Zeman lo sostituirà dopo che per l’ennesima volta l’arbitro lo ha graziato. Lo stesso arbitro Di Bello nega un vistosissimo rigore con annesso fallo da ultimo uomo su Sturaro, insomma una prova dell’arbitro veramente sconcia. Sarebbe bastato forse ridurre in 10 il Pescara come meritavano e dare quel rigore che la partita sarebbe stata conclusa. Purtroppo questo atteggiamento intimidatorio avvallato dall’arbitro ci ha regalato l’infortunio di Dybala che però pare, almeno così si dice, non sia nulla di grave.

Lo scudetto ora è quasi vinto anche se non è matematico. Bisognerà intanto vincere Domenica prossima in casa contro il Genoa per minare ulteriormente le speranze della Roma e ridurre ancora quei punti che mancano alla vittoria finale. Poi, ci sarà un trittico dove probabilmente si deciderà lo scudetto noi avremo Atalanta e Roma in trasferta e il Torino in casa, la Roma avrà la Lazio, il Milan a Milano e noi. Probabilmente dopo queste tre si sarà deciso il Campionato. So benissimo da me che tutti noi bruceremmo volentieri sull’altare della Champions, sia lo scudetto che la Coppa Italia, tuttavia bisogna esser ragionevoli e non c’è alcuna certezza che perdendo scudetto e Coppa nazionale poi si vinca la Champions; di conseguenza ora bisogna esser forti e coraggiosi e bisogna provare a vincere tutto. Saranno giorni per cuori forti. Forza Juventus facciamoci coraggio.

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Pubblicato da
Alessandro Magno