La Juventus in tribunale

La Procura Federale chiede le carte a Torino: sentenza rivista?

La giustizia sportiva aveva già prosciolto la Juventus, il caso può riaprirsi solo con certezze

La Procura Federale della Figc, tramite il procuratore capo Chiné, ha chiesto alla Procura di Torino i nuovi atti prodotti dai pm torinesi relativi all’inchiesta Prisma. Ricordiamo che la giustizia sportiva si è già pronunciata sul caso plusvalenze prosciogliendo con formula piena (Corte d’appello) a maggio scorso la Juventus unitamente ad altre 10 società e ad un totale di 59 dirigenti. Insomma, sulla base degli incartamenti ottenuti allora, non c’era nulla di rilevante.

Per rivedere la sentenza servono atti nuovi e decisivi

Adesso, Chiné potrebbe impugnare per revocazione la sentenza solo se dalle carte di Torino dovessero emergere atti nuovi e decisivi. Cosa potrebbe esserci di nuovo? Intercettazioni e chat di Whatsapp di giocatori e dirigenti bianconeri, che però da sole non configurano alcun reato. Ovviamente, devono esserci riscontri con la realtà e i fatti, poiché sulla questione stipendi rinviati e la famosa carta di Ronaldo di concreto ad oggi non è venuto fuori nulla.

Dalla giustizia sportiva a quella ordinaria

I quotidiani sportivi di oggi, infatti, tornano a concentrarsi sulle plusvalenze, come lo scambio con il Marsiglia tra Tongya e Aké. Restano 16 gli indagati dalla giustizia ordinaria, tra cui il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved e l’AD Maurizio Arrivabene. La Juventus sta preparando le memorie difensive, con sviluppi attesi tra novembre e dicembre, durante il periodo dei Mondiali.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni