Prioreschi replica ad Abete: “Continua a dire cose inesatte. Con Moggi e Preziosi usati due pesi e due misure”

Ieri il presidente Abete è tornato a parlare della vicenda dello scudetto di cartone (che prossimamente verrà esaminata dal Tnas e dall’Uefa), facendo anche un appunto sulla polemica innescata dai legali di Moggi sulla mancata radiazione di Enrico Preziosi. La spiegazione data dal presidente della Figc, non convince però affatto gli avvocati di Luciano Moggi, Maurilio Prioreschi e Flavia Tortorella. Addirittura, Prioreschi rilancia la sfida: ha presentato istanze alla Federazione per sapere tutto quello che viene dato per scontato da Abete, ma che dopo la dissecretazione dei verbali risulta evidente. Non c’è nessun atto ufficiale al Co­ni, infatti, in cui si espliciti la rinuncia da parte della Figc ad esercita­re nelle varie forme il potere di radiare. “Abete continua a rife­rire cose inesatte: mi rendo conto del suo imbarazzo nell­’affrontare questo tema – spiega il legale di Moggi – , imba­razzo dimostrato dal fatto che è stato costretto ad ammettere in conferenza stampa che la preclusione di Preziosi “l’ab­biano sistemata in qualche mo­do…” Questo perché la concilia­zione di Preziosi del gennaio 2006 a cui si è riferito il presi­dente durante la conferenza stampa non ha riguardato af­fatto la proposta di preclusio­ne. Infatti in quella conciliazio­ne, secretata per accordo di tut­te le parti – e adesso forse ab­biamo capito il perché – Prezio­si per evitare di subire punti di penalizzazione per aver viola­to la clausola compromissoria, accetta il contenuto della sen­tenza che gli aveva commina­to 5 anni e la proposta di pre­clusione, rinunciando conte­stualmente al ricorso al Tar. Quindi, la preclusione non è stata oggetto di conciliazione ma è divenuta definitiva e irre­vocabile, da quel che risulta dai verbali. In quella sede Prezio­si rinuncia a proseguire l’arbi­trato e al pendente ricorso al Tar, che aveva generato l’azio­ne disciplinare, un deferimen­to e l’attesa del giudizio degli organi di giustizia Figc. Ricordo al presi­dente federale – prosegue Prioreschi – che anche Mog­gi ha impugnato quella propo­sta di radiazione al Tar e che il ricorso è tuttora pendente: quindi la situazione di Prezio­si, checché ne dica Abete, sotto il profilo delle norme applicabi­li è perfettamente identica a quella di Moggi, Giraudo e Mazzini. A meno che Abete non ci dica se, successivamen­te a quel verbale del 2006, ci sia stato un atto formale della federazione con il quale di era deciso di non irrogare la san­zione della preclusione a Pre­ziosi. E io aspetto su questo una comunicazione formale”.\r\nChe idea si è fatto il legale di Moggi su questa storia? “Mi pare di capire dalle parole del presidente federale che non vi è nessun atto, ma che la propo­sta di preclusione per Preziosi, scaturita dopo i fatti di Genoa-Venezia, è stata fatta cadere nel dimenticatoio. Mi pare evi­dente, quindi, che la Federazio­ne rispetto a situazioni analo­ghe (anche se il merito delle vi­cende sta a dimostrare che la situazione di Preziosi era mol­to più grave di quella di Mog­gi) utilizzi due pesi e due misu­re. Tralascio di sottolineare che Preziosi, insieme alla Federa­zione, stavolta sotto la gestione Abete, ha conciliato con altri verbali anch’essi concorde­mente secretati, ulteriori san­zioni passate in giudicato e non nella disponibilità giuridica del presidente. Inoltre il presiden­te Preziosi sempre sotto la ge­stione del dottor Abete, ha con­ciliato una sanzione di cinque anni per illecito amministrati­vo senza averne scontato nep­pure un giorno. Quanto al po­tere di grazia, evocato dal pre­sidente federale nella sua con­ferenza stampa, ricordo che gli innocenti non chiederanno mai la grazia. E l’innocenza fa parte della propria coscienza”.\r\n\r\nCredits: Tuttosport