Polemica Marotta-Lotito, la colpa è della Juve

Polemica Marotta-Lotito, l’ad bianconero attacca, il patron laziale replica. Gli strascichi dell’elezione di Carlo Tavecchio continuano a tenere banco anche al termine della seconda giornata di campionato. Dopo le schermaglie dei giorni scorsi, ieri l’ad e dg dell’area sport bianconera, Giuseppe Marotta, ha rincarato la dose sull’onnipresente consigliere federale: “Lotito era definito un personaggio folcloristico, oggi è un personaggio che ha un estremo potere – ha detto il dirigente bianconero – e tanto potere in mano a una sola persona è pericoloso, si rischia di finire nel vuoto”.\r\n\r\nLa replica di Claudio Lotito non si è fatta attendere ed è condita anche da una brutta figura, poiché Marotta è effettivamente laureato:\r\n

Il dottor Marotta, non so neanche se sia dottore, – ha ironizzato a ‘Mediaset Premium’ – è vice presidente del Settore Tecnico e non mi sembra che a oggi ci siano state delle grandi novità… Io parlo con Agnelli, che è proprietario come me di una squadra.

\r\nIl principale terreno di scontro tra Lotito e la Juve, che ha pubblicamente osteggiato la nomina di Tavecchio a capo della Figc, è sul terreno delle multiproprietà, visto che il presidente biancoceleste detiene anche la Salernitana:\r\n

Le multiproprietà – ha spiegato Marotta – sono un grandissimo errore, probabilmente portato avanti da dirigenti che non hanno una competenza specifica. Non esistono da nessuna parte in Europa. Le seconde squadre non sarebbero obbligatorie ma facoltative e consentirebbero davvero di far crescere i ragazzi.

\r\nLotito replica, a ragione, che il programma che la federazione andrà ad attuare è stato “approvato condiviso e all’unanimità, votato pure dalla Juve e Marotta dovrebbe ricordarlo”. In soldoni: non si può stare con un piede in due scarpe, anche se Marotta ha da fare una puntualizzazione sulle squadre B e le multiproprietà:\r\n

In quel documento si parla pure delle seconde squadre, ma Lotito e Tavecchio lo nascondono. Noi non vogliamo boicottare le riforme, anzi ci mettiamo a disposizione. Ma Lotito è il padre-padrone, in 30 anni non ho mai assistito a una conferenza stampa in via Allegri dove parla pure un consigliere federale. Nessuno ha il coraggio di affrontare la situazione: l’Inter è in silenzio – conclude – , il Milan sta da quella parte, sono preoccupato per il futuro del calcio.

\r\nLa società Juventus, però, dovrebbe spiegare ai suoi tifosi anche questa: dopo che l’Alta Corte del Coni il 2 dicembre ha accolto il ricorso bianconero in merito all’incasso della Supercoppa Italiana 2013 intascato indebitamente da Lotito, perché ha pubblicamente rinunciato a chiedere i soldi indietro? Quale accordo sottobanco aveva fatto Agnelli con il presidente della Lazio? Se si contratta con certi personaggi, si deve anche essere pronti a subire cocenti delusioni. Che sia di lezione.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni