Parla l’ex preparatore Neri: “Europa League e Vinovo la causa degli infortuni”

L’ex preparatore atletico bianconero, Massimo Neri, da tre anni alla Nazionale inglese con Capello, in un’intervista concessa a ‘Tuttosport’, dice la sua sull’ecatombe infortuni che sta sommergendo la Juventus: “Essendoci passato, posso dire che da quando si è tra­sferita a Vinovo i problemi so­no aumentati. Ho curato la preparazione della Juve nel biennio 2004-2006 alla Sisport e gli infortuni muscolari, te­nendo conto anche di quelli mi­nori, al termine della stagione si contavano sulle dita di una mano. Dal punto di vista climatico le caratteristiche per lavorare non sono quelle ideali, è un luogo umido e freddo. Il che si riflette sui campi”.\r\nDi seguito uno stralcio dell’intervista che potete trovare sull’edizione odierna del quotidiano sportivo torinese.

\r\nNeri, ci permetta una pro­vocazione. La sua categoria non sa più svolgere il pro­prio lavoro?\r\n “Innanzitutto emerge un dato: gli infortuni muscolari coinvol­gono squadre di vertice, com­poste in larga parte da nazio­nali che hanno partecipato ai Mondiali, poi soggetti a impe­gni ravvicinati a causa delle Coppe. In questi casi è quasi impossibile per il preparatore gestire al meglio il microciclo settimanale di lavoro”.\r\n\r\n La Juve da tre anni a questa parte vive una costante emergenza infortuni. Anche lei l’ha ve­rificato sulla propria pelle.\r\n “Essendoci passato, posso dire che da quando la Juve si è tra­sferita a Vinovo i problemi so­no aumentati. Ho curato la preparazione della Juve nel biennio 2004-2006 alla Sisport e gli infortuni muscolari, te­nendo conto anche di quelli mi­nori, al termine della stagione si contavano sulle dita di una mano. A Vinovo il trend è cam­biato nonostante negli anni si siano alternati preparatori e staff di lavoro importanti, che da anni lavorano con successo nel mondo del calcio. Eppure quando più, quando meno, il problema degli infortuni musco­lari si è sempre ripresentato”.\r\n\r\nQual è il problema di Vino­vo?\r\n “Dal punto di vista climatico le caratteristiche per lavorare non sono quelle ideali, è un luogo umido e freddo. Il che si riflette sui campi”.\r\n\r\n Argomento assai dibattuto: dalle tubature rotte, alla pe­santezza dei terreni.\r\n “Infatti sono troppo soffici. E quello riscaldato non è meglio, perché d’inverno si passa dal gelo a una specie di pappetta… Se è gelato si pattina, più che correre. E quando sono soffici si rileva un affaticamento pre­coce, anticamera della lesione vera e propria. Insomma, ri­tengo che la situazione logisti­ca presenti delle lacune. So co­munque che la società e i re­sponsabili di Vinovo stavano intervenendo per trovare delle soluzioni e ovviare a questi in­convenienti”.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni