Paratici: “La nostra linea non cambia, avanti con Pirlo e Ronaldo”

Fabio Paratici si presenta ai microfoni di Sky Sport al termine di Juve-Benevento: Pirlo non si tocca e Ronaldo non andrà via

Fabio Paratici abdica dallo scudetto e lo fa presentandosi davanti ai microfoni di Sky Sport al termine di Juventus-Benevento. “È stata una partita imprevista – dichiara il CFO dell’area Football bianconera – la mia presenza qui è solo per sottolineare il fatto che abbiamo dato in questi anni tante gioie ai tifosi e purtroppo oggi diamo una grande amarezza. Abbiamo giocato una brutta gara, però il campionato va avanti, dobbiamo mettere giù la testa, pedalare, capire quali sono stati i nostri errori e cercare di non commetterli più, andare avanti e migliorare”.

Troppa pressione sulla squadra? “Ma no, alla fine se giochi nella Juventus… Abbiamo giocatori di livello che sono abituati avere pressioni. Abbiamo purtroppo giocato una brutta gara per tanti motivi, alcune volte non riesci neanche a capirli completamente tutti. Dobbiamo solo abbassare la testa e lavorare – insiste – perché oggi abbiamo veramente fatto una brutta gara. Presunzione? Possiamo stare qui tre giorni a cercare di capire perché abbiamo giocato male, ci sarebbero tanti aspetti da analizzare, lo faremo nelle due settimane che avremo, ci sarà molto tempo per pensare a tutto. Resta il fatto che non abbiamo fatto una prova non alla nostra altezza”.

La delusione non cambia il progetto della Juventus improntato al rinnovamento e Andrea Pirlo è ben saldo sulla panchina. “Abbiamo una programmazione, non è una partita che sposta le nostre idee, abbiamo una linea che abbiamo intrapreso all’inizio dell’anno per quanto riguarda la rosa. Pirlo? La linea continua, siamo molto convinti di quello che stiamo facendo prosegue Paratici- logicamente cercando di abbassare la testa e migliorare. La linea della Juve è questa, abbiamo Ronaldo, il migliore calciatore del mondo e ce lo teniamo stretto”.

Paratici: “Abbiamo cambiato allenatori per differenti motivi”

Qualcuno parla di stagione di transizione, ma senza gli obiettivi sportivi non si raggiungono quelli economici e i conti non sono propriamente rosei: “Non eravamo insoddisfatti degli allenatori precedenti, ci sono state motivazioni differenti per cui abbiamo cambiato. Non è una sconfitta a determinare la linea del club. Vedremo alla fine se la linea sarà corretta o meno. Anno di transizione? Alla Juve è una parola che non esiste, la Juve gioca tutte le competizioni per vincere. La transizione non esiste. Se si guardando solo i risultati sportivi ci sono squadre che hanno avuto tantissimi anni di transizione. Vincendo è passato tutto in secondo piano, però noi abbiamo cambiato negli anni, per vincere abbiamo fatto scelte difficili e di ringiovanimento, che hanno costruito i successi. Se in una stagione non si riesce a vincere può succedere. Sento parlare di cicli, posso dire di altre 7/8 volte in cui ho sentito parlare di ciclo finito, come dopo la sconfitta di Berlino. Abbiamo già cambiato e abbiamo preso dei rischi per vincere, a volte non riesce a combaciare le due cose. Quando c’è una visione nella testa, si cerca di sostenerla”, conclude Paratici.