“Papà, Guardiola stravede per me”: debutto a 18 anni, titolare in Champions I Ma il figlio d’arte evapora: “Gli elogi di Pep mi hanno messo pressione”

Guardiola stravedeva per lui e lo ha lanciato subito in prima squadra: ma la sua carriera è finita nell’oblio anche per colpa del catalano.
Alla fine, Pep Guardiola ha deciso di restare a Manchester per aiutare i Citizen ad uscire dalla crisi iniziata lo scorso anno. Una scelta tutt’altro che scontata, perché sembrava ormai evidente a tutti, e persino allo stesso Guardiola che dopo otto anni incredibili e ricchi di successi, in cui il catalano ha scritto una delle pagine più storiche e vincenti della storia della Premier League, sembrava ormai pronto a farsi da parte consapevole fosse finito un ciclo.
D’altronde non si può certo vincere per sempre e viene anche da chiedersi quando capiterà di nuovo, in un campionato diventato ormai molto competitivo come quello inglese, che un club riesca a vincere cinque titoli su quattro.
Poi però è arrivata lo scorso stagione in cui i Citizen sono finiti in un vero e proprio abisso sportivo in cui persino la qualificazione in Champions League è stata in bilico fino alle ultime giornate.
Una situazione difficile, fatta di numerose sconfitte molto difficili da smaltire che hanno portato lo stesso Guardiola molto vicino ad un esaurimento nervoso. Impossibile infatti dimenticare quando si presentò, a metà della stagione, davanti ai microfoni dei giornalisti visibilmente graffiato su tutto il viso.
La crisi del Manchester City
Inizialmente si pensava ad una rissa negli spogliatoi, ma fu lo stesso Guardiola a chiarire in seguito che quei tagli se li era procurati da solo dopo aver perso il controllo a causa dell’ennesima sconfitta. Guardiola ha infine deciso di restare per ripagare la fiducia che la società ha avuto nei suoi confronti sin da subito.
Non ha voluto lasciare il club nel momento più difficile, adesso però punterà molto di più sui giovani per far risorgere il Manchester City dalle sue ceneri.

Il calciatore accusa Guardiola: cosa sta succedendo
D’altronde, il tecnico catalano ha una vera e propria dote nel riconoscere il talento nei più giovani, ma anche lui a volte sbaglia. È stato così ad esempio per Gianluca Gaudino, giovane talento tedesco di origine italiane che venne scoperto e lanciato proprio da Guardiola in prima squadra quando allenava il Bayern Monaco.
Purtroppo, Guardiola andò via dalla Germania subito dopo la fine della stagione la carriera di Gaudino non è mai decollata, finendo al Chievo Verona senza mai convincere. E secondo il calciatore, furono anche le grandi aspettative che aveva su di lui Guardiola a farlo cedere mentalmente: “I suoi elogi mi hanno messo pressione”
