Pagelle Benfica-Juventus 2-1: tradiscono Vucinic e la difesa

Pagelle Benfica-Juventus 2-1. Antonio Conte sceglie Vucinic dal primo minuto, ma la gara probabilmente non era adatta al montenegrino. A tradire di più il tecnico bianconero, però, è stata la difesa, con un Bonucci in grossissime difficoltà al cospetto di avversari più prestanti fisicamente e tecnicamente. Una confitta che servirà molto per l’impostazione tattica del ritorno. Le pagelle:\r\n\r\nBuffon 6: Poche responsabilità. Due conclusioni pericolose effettuate dai portoghesi, due reti messe a segno. L’avvitamento di testa del solitario Garay palesa più un incomprensione in marcatura dei centrali di difesa che un errato posizionamento da parte di Buffon, così come la sberla violentissima del brasiliano Lima a 6 minuti dal fischio finale. Caparbio nel tentativo di respingere l’incornata del centrale lusitano, ha potuto solamente guardare insaccarsi la sfera sul destro veemente dell’attaccante ex Braga.\r\n\r\nDifesa 5: Senza testa e senza coda. Quel reparto solidissimo delle ultime giornate, che pareva aver ormai provveduto all’assenza del mastino Barzagli, ieri è parso tutt’altro che una assodata certezza, mancando di concentrazione nei momenti determinanti e concedendo qualche spazio di troppo agli avversari per poter fare male. Compatti, attenti e bilanciati nella fase centrale della sfida, hanno perso completamente il controllo del reparto nei minuti iniziali e finali dell’incontro, concedendo a Garay prima, e a Lima poi, l’opportunità di battere a rete con troppa scioltezza. Vittime di un’incomprensione tattica sul gol dell’1-0, non sono stati in grado di scalare coi giusti movimenti nell’azione finale del vantaggio portoghese, fallendo l’intuizione e l’anticipo per tempo sulla giocata pregevole della coppia Lima-Cavaleiro. Imprecisi nei lanci per le punte (Bonucci) e spaesati nelle ripartenze avversarie (Caceres), hanno sofferto eccessivamente i momenti di maggiore apprensione.\r\n\r\nEsterni 6: Dr. Jekyll e Mr. Hyde. Uno (Lichtsteiner) corre, si sfianca, gioca coi compagni, si lancia in profondità e sfrutta come può gli spazi concessi dagli avversari, l’altro (Asamoah) si nasconde, sbaglia qualche tocco, evita l’uno contro uno e non varca quasi mai la trequarti lusitana. Chiaramente tra i migliori dei suoi per costanza ed impegno nell’arco dei 90 minuti, lo svizzero non riesce però ad incidere nelle opportunità che la sorte gli pone davanti e così, a mo’ di paradosso, risulta più determinante l’esterno appannato dell’altra corsia, capace di decidere con l’unico spunto degno di questo nome il momentaneo pareggio per la squadra di Conte.\r\n\r\nCentrocampo 6.5: Il reparto senza ombra di dubbio più lucido, pimpante ed aggressivo. Abili ed efficaci nel contrastare le improvvise e pericolose ripartenze delle Aquile, i tre in cabina di regia sono risultati di fondamentale importanza anche nella costruzione e nello sviluppo della fitta ragnatela di passaggi fin su la trequarti avversaria, mancando però della giocata decisiva per infilare la retroguardia lusitana. Solidi nello schermare la difesa da possibili attacchi centrali, potevano sfruttare maggiormente (le mezz’ali soprattutto) lo spazio che si andava creando tra i centrali ed i terzini avversari, provando a colpire la porta di Artur con improvvisi e letali inserimenti tra le maglie portoghesi. Pogba è parso il migliore dei suoi per presenza fisica e qualità tecniche in mezzo al campo, Marchisio ha costruito la sua buona partita soprattutto sul recupero sporco della palla e Pirlo, presente in entrambe le fasi di ostacolo e costruzione, si è comportato in maniera discreta per tutti i 90 minuti.\r\n\r\nAttacco 6: Tevez sì, Vucinic nì. Contro una difesa sì solida e ben organizzata, ma molto macchinosa e lenta nel recupero, meglio poteva certamente fare la coppia tutta genio&fantasia mandata in campo ieri sera da Antonio Conte, capace di impegnare, solo a fasi alterne, la legnosa retroguardia lusitana. Bravi in un paio di triangolazioni rapide ed in alcune manovre corali col resto della squadra, non sono stati in grado di sfruttare gli spazi di libertà che saltuariamente i centrali concedevano nell’arco della partita, mancando il passaggio od il tocco decisivo per mandare in porta il compagno. Strepitoso nel saltare due uomini a tre metri dalla porta e a trafiggere sul proprio palo il portiere delle Aquile, Tevez è senz’altro parso il migliore della coppia d’attacco, riuscendo finalmente a sfatare il tabù maledetto del gol in Europa. Meno convincente, ma comunque apprezzabile considerando il minutaggio e le vicende stagionali, è stata la prestazione di Mirko Vucinic, capace di impegnare solo a tratti la difesa degli Encarnados.\r\n\r\nConte 6-: Peccato, peccato, peccato. Dopo la doccia fredda iniziale e qualche batticuore per le ripartenze dei lusitani, l’idea di portare a casa una vittoria da Lisbona sembrava quasi materializzarsi dopo il pareggio dell’Apache Tevez, salvo poi cadere nell’ennesima disattenzione a 6 minuti dal fischio finale. Bravi nella fase centrale della gara, ma pessimi negli istanti iniziali e conclusivi, gli uomini di Conte sono sembrati per larghi spezzoni in completo controllo del centrocampo e del possesso palla, non riuscendo però a colpire la retroguardia portoghese con quanto costruito nel corso dei minuti. Troppo superficiali negli ultimi 20 metri, hanno mancato il tocco decisivo per mandare in porta il compagno di turno, salvando così Jesus ed i suoi uomini da un’uscita anticipata (o quasi) dalla competizione. Guardando il bicchiere mezzo pieno, la prestazione dei ragazzi non è stata affatto negativa e quel gol in trasferta arrivato dai piedi fatati (e finalmente sbloccati) di Carlos Tevez, può solo che agevolare il passaggio del turno alla finale del 14 maggio.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni