Otto minuti di Juve: poi la maglia numero 10… ma in Indonesia I L’epopea del 18enne che fulminò la Roma

A soli 18 anni aveva conquistato il mondo intero e convinto la dirigenza della Juventus fosse un crack. Ecco di chi si tratta.
Filtra un certo pessimismo tra i tifosi bianconeri circa la prossima stagione di Serie A che deve ancora iniziare. La sensazione infatti è che la riconferma di Tudor abbia più che altro mostrato come la società non sia intenzionata a spendere per far uscire subito la Vecchia Signora dalla crisi, ma voglia invece puntare a un percorso graduale di crescita. in cui competitività e sostenibilità economica si intrecciano.
E questo d’altronde era il motivo per cui dopo il licenziamento di Allegri, la dirigenza aveva puntato sin da subito su Thiago Motta. Un tecnico giovane ed emergente, che era stato la rivelazione del precedente campionato in panchina portando il Bologna a conquistare una storica qualificazione in Champions League.
Motta sembrava dunque il profilo perfetto per rinascere la Juventus dalle ceneri lasciate dallo scandalo Prisma e dal deludente triennio con Allegri. Invece, come sappiamo, la sua avventura si è rivelata un disastro sotto ogni punto di vista al punto che i bianconero, come pochissime volte è successo nella loro storia, hanno deciso di esonerare il tecnico a stagione in corso e chiamato Tudor come traghettatore.
Il tecnico croato si è giocato bene le sue carte, pur strappando la qualificazione in Champions League all’ultima giornata di campionato contro il Venezia, al punto da meritarsi la riconferma.
Il difficile compito di Tudor alla Juventus
Ma se i tifosi restano scettici su di lui, è anche perché è diventato chiaro a tutti nelle scorse settimane che in realtà Tudor non è mai stata la prima scelta nella società che avrebbe voluto in realtà Gasperini in panchina.
L’ex tecnico della Dea non è però rimasto convinto del progetto che gli hanno presentato i bianconeri, e ha preferito invece iniziare una nuova avventura sportiva nella Capitale guidando la Roma. Spetterà adesso a Tudor dimostrare di essere davvero un tecnico in grado di guidare la Vecchia Signora al successo, provando anche a valorizzare i tanti giovani del Vivaio Next Gen.

Juventus, la storia di Beltrame: dai bianconeri all’Indonesia
Un compito arduo, anche perché, non basta esplodere come ha fatto lo scorso anno con Mbangula per affermarsi in un club importante come la Juventus. Lo sa bene Stefano Beltrame, che nel decennio scorso era considerato uno dei talenti più promettenti del calcio italiano, anche in virtù di un bellissimo gol alla Roma fatto nella finale di Viareggio. Era considerato così forte da essere ben presto, una volta diventato maggiorenne, aggregato alla prima squadra della Juventus.
Tutti erano sicuri sarebbe diventato un campione, e invece con la Vecchia Signora in prima squadra ha disputato soltanto otto minuti in campo per poi cambiare spesso squadra e continente, ( arrivando persino a giocare in Indonesia) senza mai rispettare le attese che c’erano su di lui, pur indossando sempre la maglia numero dieci.
