Nuovo Stadio Juve: il sollevamento della copertura e la necessità dei tiranti

Ho preparato due ‘foto scarabocchiate’ come mi piace fare per spiegare meglio quello che avverrà in questa e la prossima settimana. Quello che stanno facendo in questi giorni è la fase più difficile e complicata, nonchè lunga.\r\n\r\nSi sta smontando la torre centrale(la fondamenta di cemento su cui era poggiata non verrà rimossa ma sarà semplicemente ricoperta). Il suo compito l’ha portato a termine egregiamente (è olandese la gru con i mega martinetti idraulici).\r\n\r\nLe altre cose da fare e che si stanno facendo sono l’agganciare la travatura centrale ai pennoni. In pratica i cavi da un angolo saranno passanti intorno al pennacchio(cuspide è un termine decisamente meno poetico LOL) fino all’altro angolo. I quattro cavi in pratica passeranno in quelle gole magnificamente lavorate (per gli addetti ai lavori) che vi avevo mostrato in un post sui particolari. Questa operazione deve essere un po complicata a quanto mi dicono.\r\n\r\nNon ricordo invece se i 6 cavi che ancoreranno posteriormente i pennoni a terra verranno già montati in questa fase o successivamente. I due che ci sono ora sono provvisori e saranno sostiuiti con quelli definitivi.\r\n\r\nFinito di agganciare il tutto, i pennoni saranno riportati indietro di 25° intorno a quota 80° portando con se la travatura interna che si solleverà. Sarà la fase più spettacolare e dovrebbe avvenire a inizio settimana prossima. Un sorta di fungo atomico con questa enorme struttura d’acciaio che si solleverrà nel cielo sbucando letteralmente dalle tribune. Deve essere una fase emozionante anche dal di fuori.\r\n\r\nVi allego quindi le immagni scarabocchiate che vi avevo promesso e che spero riusciranno a spiegarvi ‘visivamente’ cosa accadrà. Spero che si capisca così il perchè la copertura si definisce sospesa e il come sia completamente indipendente dalla struttura sottostante. Sarà comunque ancorata con dei cavi ai 4 angoli dei ‘pilastrini con le orecchie’ che vi avevo evidenziato tempo fa, per evitare oscillazioni.\r\n\r\nScusate per la qualità degli schemi e la mancanza completa di proporzioni ma ho usato semplicemente paint.net per velocizzare l’analisi\r\n

\r\n\r\nHo preparato anche degli schemi della struttura della copertura con tanto di spiegazione del perchè dei tiranti.\r\n\r\nChiedo subito scusa a ingegneri ed architetti per l’obrobrio e i grossolani errori che vedranno e leggeranno. Ma la mia vuole solo essere una visione schematica e il più semplificata possibile per spiegare a chi è completamente profano in materia, il perchè della necessità dei tiranti in una struttura concepita e fatta in questo modo\r\n\r\nQuesta prima immagine rappresenta grossolanamente lo schema della copertura. Staticamente non ha bisogno di tiranti in quanto il peso stesso della copertura, se maggiore (o paradossalmente uguale) delle componenti del peso dei pennoni fa si che i pennoni restino in posizione e la copertura sollevata. Questo in condizioni statiche, ovvero senza che intevengano altre forze in gioco\r\n

\r\nMa le condizioni ideali statiche non si verificano quasi mai in natura. La componente principale che viene a creare ‘disturbo’ in questo caso è principalmente il vento. Il vento può avere infinite direzioni ma sicuramente potrà avere una componete verticale con direzione e verso che indico in figura con V–>\r\n\r\nIl vento su una superficie così vasta può creare forze e pressioni enormi\r\n

\r\nFintanto che il peso della copertura sarà tale da essere maggiore alla somma delle componenti dei pesi dei pennoni e della componente verticale del vento, non ci sarnno problemi.\r\n\r\nParadossalmente basterebbe fare la copertura il più pesante possibile per farla stare su ferma sospesa in aria, qualsiasi sia l’intensità del vento.\r\n\r\nMa questo solo in teoria perchè poi entrano in gioco altri fattori soprattutto uno dei principi base di buona progettazione dell’ingegneria, ovvero quello di minimizzare pesi, materiali e costi. Inoltre un eccessivo peso influirebbe negativamente anche sui pennoni stessi che dovrebbero sopportare un peso maggiore quindi diventare più grossi e pesanti, così come i cavi che dovrebbero essere più spessi, etc etc\r\n\r\nUn gatto che si morde la cosa insomma. Quindi bisogna trovare il giusto compromesso per il peso della copertura. Questo compromesso(contenimeno dei costi, disponibilità del materiale, capacità e tecniche realizzative, …) ha portato a dimensionare la copertura in un certo modo con la componente V del vento che nelle condizioni peggiori(quelle imposte dalle normative e dai gradi di sicurezza) influisce sulla stabilità statica della struttura.\r\n\r\nIn pratica può avvenire che la somma delle componenti dei pesi dei due pennoni e del vento sia maggiore del peso stesso della copertura. Questo può portare all’effetto che riporto nello schema tratteggiato qui sotto, con la coperura che si solleva, i pennoni che si inclinano verso l’esterno e quindi i cavi (in azzurro) che si allentano.\r\n\r\nOvviamente non si tratta mi movimenti e spostamenti così grandi ma che ripetuti nel tempo possono danneggiare la struttura\r\n

\r\nEcco quindi che la presenza dei tiranti(che ricordo lavorano solo in trazione, cioè se sono in tiro) può impedire il crearsi di questo sollevamento d e quindi l’oscillazione dei pennoni e della struttura stessa.\r\n\r\nDovendo sopportare carichi decisamente minori sono di dimensioni ridotte rispetto ai tiranti che devono mantenere sospesa la copertura\r\n

\r\nOvviamente non era una soluzione obbligata. E’ stata una scelta fatta sin dall’inizio dai progettisti e come tale presentata alla società che ha approvato.\r\n\r\nNon è stata sicuramente un tentativo di rimediare ad errori di progetto come avevamo ipotizzato.\r\n\r\nE l’avevamo ipotizzato semplicemente perchè ancora oggi io(e molti di voi) non riescono a darsi pace di come nel 2010  si sia scelto di anteporre volontariamente degli elementi strutturali tra lo spettatore e il campo.\r\n\r\nChe poi diano più o meno fastidio sarà soggettivo enforse anche  secondario. Ma non mi si può parlare di Know Why e poi fare certe scelte. Il know why di uno stadio è quello di permettere ad uno spettatore di vedere una partita di calcio senza ostacoli visuali tra i suoi occhi e terreno di gioco, non certo stupire i colleghi con una copertura sospesa e leggera.\r\n\r\nCome detto le soluzioni alternative erano molteplici, a partire dal non fare una struttura sospesa perchè i vantaggi, estetici ed economici, che se anche ci saranno non compenseranno mai ai miei occhi lo scempio di quegli 8 cavi davanti agli occhi di migliaia di spettatatori.\r\n\r\nPer diletto mi sono permesso di proporre un paio di soluzioni aletrnative, senza essere ingegnere(…), che avrebbero potuto adottare pur mantenedo questa idea (che nessuno aveve richiesto) della copertura sospesa. Una molto economica l’avevo già proposta a suo tempo per ridurre almeno parzialmente il numero dei tifosi ‘danneggiati’. Ora ne propongo altre due, per puro cazzeggio e magari discuterne con qualche addetto ai lavori.\r\n\r\nNella prima per esempio bastava a mio avviso prolungare le travi lunghe della struttura interna fino al bordo esterno e quindi poter mettere i tiranti all’esterno dello stadio. Economicamente un po più costosa, neanche poi molto, però forse ne avrebbe risentito l’estetica, perdendo la sua completa simmetricità, eleganza e pulizia.\r\n\r\nNella seconda proponevo invece che la travatura interna ‘portante’, realizzare la struttura portante sospesa sul perimetro esterno e poi completare la copertura con travature trasversali ad arco, un po’come all’amsterdam arena e nel nuovo stadio del galatasaray, anche senza copertura mobile.\r\n\r\nScusate la lungaggine ma come sempre mi sono lasciato un po’ prendere la mano.\r\n\r\nChiedo scusa ancora agli architetti e agli ingegneri in ascolto\r\n\r\n\r\n

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(Di Delsa – visitate l’unico grande blog dedicato al nuovo Stadio della Juventus su: http://nuovostadiodellajuventus.iobloggo.com)

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Pubblicato da
Alberto Zamboni