“Non ne potevo più”: Ilicic, nudo e crudo sul suo dramma I “Mi è mancato tutto”

Ilicic si racconta a cuore aperto e descrive il dolore che ha provato durante la pandemia e che lo ha costretto a tornare in patria
Josip Ilicic è stato tra i migliori trequartisti della serie A nello scorso decennio. Nel 2010 è approdato in Italia, vestendo la maglia di un Palermo che ha lanciato alcuni top player, da Cavani a Dybala. Con i rosanero ha subito un impatto positivo e resta nel capoluogo siciliano per tre stagioni, prima di firmare per la Fiorentina.
Ma è tra le fila dell’Atalanta che si consacra anche a livello internazionale, guidando i nerazzurri a consolidarsi come una realtà europea, anche grazie alla sapiente gestione di Gian Piero Gasperini.
L’apice della sua carriera è quando trascina i lombardi fino ai quarti di finale di Champions League, con reti e giocate di alto livello. Ma quel momento di grande soddisfazione dal punto di vista professionale nasconde un turbamento che lo porterà a decidere di lasciare Bergamo.
Il mister cercherà di motivarlo per tornare protagonista sul terreno di gioco ma uscirà dalla depressione solo prendendo la decisione di fare ritorno al Maribor, club che gli permetterà di scendere in campo con meno stress.
Un campione che si è ripreso con fatica da un momento di fragilità
Ilicic ha raccontato il dramma che ha vissuto in quel periodo in un’intervista che ha rilasciato al quotidiano spagnolo
AS, con i tifosi dell’Atalanta che lo hanno salutato con affetto, rispettando la sua scelta di andarsene da una città che era stata colpita con aggressività dalla pandemia del Covid
Josip confessa che la sua famiglia era insofferente: “Arrivò un punto in cui non sentivo più il bisogno di giocare ad alti livelli e decisi di portare la famiglia a casa. Ho due ragazze a cui mancava parlare la nostra lingua e la famiglia è la cosa più importante“.

Non riusciva più a sostenere lo stress di giocare ad alti livelli
Dopo un decennio nel nostro Paese, spinto anche dalle persone care, decide di tornare nella sua Slovenia: “Non sopportavo più tanta pressione, giocare ogni tre giorni, sentivo in cuor mio che era arrivato il momento di dire basta“.
E così il Maribor lo ha accolto di nuovo a braccia aperte nell’ottobre del 2022. A 37 anni compiuti non ha intenzione di appendere gli scarpini al chiodo e lo scorso 1 luglio ha firmato per il Koper, altra squadra del campionato sloveno.
