Non esiste la sfortuna ma l’anticalcio sì

(Di Eldavidinho) nutile negarlo e prenderci in giro: il complotto di cui ha parlato il mio collega Alessandro Magno nel suo ultimo articolo al termine di Bologna-Juventus, esiste. Inutile girarci attorno perché il calcio non è solo tattica, tecnica e furore agonistico, la dimostrazione dell’anticalcio che ogni settimana ci viene fornita sui siti juventini maggiormente seguiti sulla rete esiste ed ha il potere di manovrare in maniera regolarissima le partite, le stesse persone e l’andamento della partite. Non a caso il nuovo motto di quest’annata calcistica è: “lamentarsi paga”. E non fa niente se su Twitter i tifosi juventini sono quelli FRUSTATI(e non FRUSTRATI, sia chiaro eh?). Le lamentele del Milan nella persona di Galliani al termine dell’ormai famoso primo tempo di S. Siro hanno fruttato un rosso a Vidal, un gol annullato a Matri ed espulsioni evitate per Mexes e Muntari (kickboxing contro Lichtsteiner la sua) nel secondo tempo che hanno suscitato polemiche per tutta la\r\nsettimana. Infatti, la partita  è continuata al di fuori del campo col Milan che ha chiesto che fosse revocata la fascia di capitano della Nazionale a Buffon per aver dichiarato che, seppur avesse visto il pallone di Muntari entrare, non l’avrebbe comunque segnalato all’arbitro andando contro i principi di etica e lealtà(che, a dirla proprio tutta, non fanno proprio parte di questo campionato, monito dell’anticalcio). Buffon, per aver fatto questo, è stato inutilmente martoriando per tutta la settimana; proprio per aver detto e fatto ciò che avrebbero detto e fatto tutti. E T. Silva, giocatore avversario, lo ha pienamente appoggiato.  Ma, infatti,  a cosa è servito mettere in croce Buffon che è libero di pensarla come vuole, proprio come tutti? Piuttosto, i veri colpevoli, gli arbitri e i scandalosissimi guardalinee, stanno falsando un campionato che sta andando al di là della sudditanza(altra cosa che c’è, fa parte dell’anticalcio, esiste ed è innegabile).\r\nNelle stesse ore, ricorderete, la Juve chiese provvedimenti disciplinari nei confronti di un altro protagonista non pagante di quel match, Carlo Pellegatti, telecronista fazioso di Mediaset, responsabile di frasi ingiuriose e veri e propri insulti verso quell’Antonio Conte, unico difensore dei colori bianconeri davanti ai microfoni. Nel gioco della parti ognuno indossa una maschera (tattica, rimanendo in ambito calcistico) piuttosto pirandelliana sotto questo punto di vista e quella di Galliani è veramente simile a quella di una volpe che cerca d’imbrogliare chiunque. Crede di essere l’unico capace di potersi muovere come vuole a Palazzo e forse ha pure ragione. La semplicità con la quale è riuscito a paragonare (e ad avere ragione) le gomitate di Pirlo(per liberarsi di un avversario, fuori area, su azione veloce) pari a quelle di Muntari(placcaggio su Lichtsteiner, IN AREA, con pallone lontano) e le parole di Buffon a quelle di Pellegatti, ha veramente dell’incredibile. Del grottesco. Dell’impossibile. Tutto disegno di un progetto ben preciso e già delineato, in cantiere da tempo e ora finalmente attuabile.\r\n\r\nPrima di Galliani, però, a lamentarsi a ruota, sono stati Ghirardi, Donadoni e il pretestuoso e arrogante Lo Monaco, prima dei rispettivi match nella speranza di raccogliere anche loro qualche punto contro la Juve. L’errore principale della Juve, secondo me, è stato l’aver mandato, in occasione del recupero di Parma(ricorderete anche il rigore su Giaccherini e quello su Pirlo all’ultimo minuto, spero di non chiedervi troppo…), Conte davanti ai microfoni a parlare di arbitri, polemiche e, per finire, duello a distanza col Milan. “È impossibile che dopo 22 giornate in testa alla Serie A non c’è una squadra, fino alla Lega Pro, che abbia meno rigori di noi” e “Galliani mafia del calcio”, sono parole che Conte e tutta la squadra continuano a pagare ancora oggi. Le reazioni di Ranieri(“Con l’Inter gli arbitri hanno terrore”), Lo Monaco(“Accuse fuori luogo”) e Ghirardi(“L’arbitro ha diretto bene la gara”) non fanno altro che andare contro la Juve e verso un disegno già fatto e nel tentativo di continuare a ricevere, contro la Juve, arbitri ingraziati. Dopo il Milan, inoltre, la Juve sarebbe dovuta intervenire nelle figure di Agnelli e Marotta per sfatare il mito giornalistico che sono state le “lamentele di Conte” a provocare il gol annullato di Muntari. Deve essere brava la società a fare cerchio attorno a Conte quando va davanti ai microfoni non potendo fare affidamento su Marotta ed il suo poco peso mediatico. Per dire ancora la nostra fuori dal campo, Agnelli credo che debba intervenire pesantemente su personaggi televisivi e giornalisti antijuventini che fomentano l’odio ed il rancore delle folle nei nostri confronti. Vanno fermati soprattutto questi personaggi per non avere troppa pressione addosso. È una vergogna che non si sia preso nessun provvedimento nei confronti di Pellegatti e sia in gioco solo la querela di Conte. E vogliamo parlare dell’espulsione che avrebbe dovuto subire Dramè poco prima di siglare il gol del pareggio clivense a Torino? Ecco perchè Marotta avrebbe dovuto insistere per giocare, seppure con la neve, contro il Bologna o, per lo meno, il Parma. A Parma, con lo 0-0, sono cominciati quei problemi che non avremmo avuto seppur ci fosse stata la neve qualche settimana prima. E col Bologna l’ hanno fatta passare già come ultima spiaggia nel tentativo furbesco dei giornalisti e masochistico dei tifosi d’ ingigantire le cose e farle difficili. Nonostante l’impraticabilità, Marotta avrebbe dovuto insistere proprio per non passare per quello che non avrebbe voluto giocare(ruolo che non s’addice alla Juventus…) e per dimostrare d’avere polso in situazioni di fuori campo.\r\nNicchi, Abete e compagnia cantante non sanno più che pesci pigliare. Per un momento veramente Conte e le sue lamentele li hanno messi in crisi sin quando non ci ha pensato l’espulsione di Bologna e il silenzio provocatorio di Allegri a girare, ancora una volta, le carte in tavola. Le motivazioni dell’espulsione di Conte, come ho già detto,  assomigliano molto all’illecito strutturato di Calciopoli: somma di tanti “vaffa” agli arbitri. Ridicolizzando e banalizzando, ma la realtà è proprio questa: una presa per i fondelli. Ancora, Dal 2006. Gli esempi da tirare in ballo sono principalmente 2: Allegri e Mazzarri. In due partite ufficiali, Il primo ha ricevuto l’ ammonizione con diffida ed ammenda “per avere, uscendo dall’area tecnica, rivolto ad un Assistente un’espressione irriguardosa; infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale”. È sceso regolarmente in panchina contro l’Udinese nel match seguente; il secondo ha ricevuto ammonizione con diffida ed ammenda “per essere uscito, nonostante precedenti richiami, dall’area tecnica, contestando platealmente l’operato arbitrale e quindi, all’atto dell’allontanamento, rivolgendo un ironico applauso al Quarto Ufficiale con recidiva reiterata”. Insomma, nessuno dei due espulso a differenza di Conte che, “per avere, al 26° del secondo tempo, contestato platealmente una decisione arbitrale assumendo, all’atto del consequenziale allontanamento, un atteggiamento minaccioso nei confronti del Quarto Ufficiale.”, è stato espulso. Peccato che nel referto dell’arbitro non ci sia traccia d’insulti ingiuriosi o parole tali da poter espellere Conte. A Bologna, tra l’altro, oltre ad essere dubbia l’espulsione di Bonucci per fallo da ultimo uomo su Ramirez, manca un rigore su De Ceglie(e vabbè, oramai è routine, l’avrete capito), “abbracciato” fuori area e atterrato, però, in area dal suo avversario. La regola 12 del Regolamento del Giuco del Calcio (sono arbitro, conosco il regolamento ma critico comunque i mie colleghi per onestà intellettuale), al titolo “Trattenere un avversario”, recita che “se un difensore comincia a trattenere un avversario all’esterno dell’area di rigore e continua a trattenerlo all’interno dell’area di rigore, l’arbitro accorderà un calcio di rigore”. Stop. Questo basta per poter gridare allo scandalo. E veniamo finalmente alla partita di Genova, vero e proprio colpo di grazia dato dal Palazzo a questa squadra: due rigori negati, uno su fallo di mano in area di Sculli, l’altro su Matri, fidanzato, in quell’occasione, con Carvalho che lo placca clamorosamente e se ne accorge persino Caressa in diretta che non si capacita dell’ ennesima “svista” arbitrale. Un gol in fuorigioco annullato a Pepe dopo un assalto di un’ora alla porta di un Genoa inginocchiato per la mole di gioco creata dai bianconeri. Col Genoa abbiamo tirato 7 volte in porta contro le uniche loro due conclusioni, 7 volte fuori (quindi 14 volte in totale verso la metà campo del Genoa) contro le 4 del grifone, sfornato 5 assist contro i miseri 2 degli avversari, siamo andati, però, 4 volte in fuorigioco, perso 6 palle e recuperatene 3, effettuato 16 corner(anche per incapacità di Pepe, nel primo tempo, di effettuare un crosso decente, che fosse uno, in area…), subìto 7 falli e fatti 8(altro che lo ZERO in casella del Palermo contro il Milan…), fatto il 63% di possesso palla. Numeri da manicomio, da squadra che si sbatte ma non raccoglie sul campo i frutti che le permetterebbero di tornare a macinare campo e sfornare vittorie. E nelle ultime 6 stagioni (rimanendo un po’ sui numeri, impressionanti sia in senso positivo che negativo) 26 rigori a favore e 25 contro, a differenza di Milan(52 pro, 18 contro), Roma(51 pro, 29 contro), Inter(38 pro, 27 contro). Senza considerare la sfortuna(che non esisterebbe se gli arbitri ci dessero ciò che ci spetterebbe di diritto e non ne staremmo neanche qui a parlarne) dei tre legni tre presi per mancanza di precisione(mettiamola così). Insomma. Ieri, per la prima volta, vedendo la partita mi sono agitato anch’io e mi sono sentito profondamente derubato da questa federazione e da questa società. Cosa che mi preoccupa vedendo attorno a me lo sconforto col quale i tifosi bianconeri cerchino, oramai, di deviare i discorsi che s’incentrano sugli arbitri. Sulla nostra panchina non sedeva Antonio Conte, il nuovo mafioso del calcio secondo il sentimento popolare, eppure la Juve ha continuato a subire ingiustizie. Non s’è potuto neanche lamentare davanti ai microfoni e non so, ora, con chi se la possano prendere: pure gli stessi tifosi del Genoa che hanno battuto (ironicamente? La cattiveria, però, ce l’hanno messa…) le mani rivolgendosi a Conte in occasione di una punizione dal limite data a Pirlo nel primo tempo. Lo zimbello delle tifoserie è diventato.\r\n\r\nDella squadra, del presunto calo fisico e mentale non parlo perché per quello dovrebbe parlare quel silenzio stampa col quale non sono d’accordo. I silenzi stampa sono per squadre in crisi, non per squadre che dominano, lottano per lo scudetto, vincerebbero pure tranquillamente se qualcuno non glielo impedisse. Questo silenzio stampa è penoso. Ha il sapore della crisi societaria, che non sa come reagire, non dell’ingiustizia ordina nei nostri confronti. E’ proprio il caso di dirlo: pare essere, questo, “Il silenzio degli innocenti” che preferiscono chiudersi in se stessi invece che urlare ed attivarsi come fanno tutte le altre squadre che si sentono, ogni domenica, in diritto e in dovere di lamentarsi, come se questo comportamento oramai diffuso fosse persino normale. Come alla stregua di servetti. Non possono passare inosservate neanche due partite, Napoli-Cagliari 6-3 e Milan-Palermo 0-4 nelle quali, oltre ad essere roboanti i risultati, ci sono stati zero ammoniti per\r\nparte. In entrambe le gare. E non possono passare neanche inosservate dichiarazioni di Cellino e Zamparini che, prima dei rispettivi match, hanno detto di non avere alcuna speranza per poter vincere. è solo una coincidenza che tutte le piccole, nelle persone dei loro presidenti,  siano spettatrici non paganti con queste squadre?\r\n\r\nPs: Per la reazione che ha avuto Ibrahimovic nei confronti di una giornalista, che facciamo? Sanzioniamo il giocatore oppure continuiamo a lodarlo come hanno fatto già a Mediaset ieri solo per essere un campione genio e sregolatezza?

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Pubblicato da
Alberto Zamboni