“No, di certo tu non sei LULU”: Milan, che pacco, due gol all’esordio e poi il vuoto I Altro che 7 di Sheva

Era arrivato a Milanello per consacrarsi definitivamente come un top player, e invece la sua esperienza è stata un fallimento. Ecco di chi si tratta.
Ha entusiasmato e galvanizzato i tifosi rossoneri la conferenza stampa di presentazione di Luka Modric. In primo luogo perché parliamo di uno dei centrocampisti più forti degli ultimi vent’anni che ha deciso di fare una scelta controcorrente rispetto ai suoi colleghi.
Mentre infatti tanti altri top player hanno deciso di concludere la loro carriera in Arabia Saudita, accettando le faraoniche offerte che arrivano dalla Saudi Pro League, Modric ha invece deciso di rimettersi in gioco in uno dei club più storici e titolati del vecchio continente.
E ciò che ha davvero cercato i tifosi nella sua conferenza stampa, sono le dichiarazioni rilasciate dal croato sul fatto che non è venuto a Milano a svernare, ma a dare invece il suo contributo per riportare al Milan una mentalità vincente dopo tutti questi anni di crisi. Dall’addio di Maldini e Massara infatti, il club è finito in una crisi sportiva che non sembra avere fine e che ha portato i rossoneri in questa stagione a piazzarsi all’ottavo posto in classifica, restando così fuori da tutte le competizioni europee.
Una situazione molto critica, che ha convinto Cardinale a fare uno strappo alle regole sul monte ingaggi per dare in mano la squadra a un top player come Allegri, a cui è stato assicurato un ricco contratto di cinque milioni di euro a stagione per tre anni per riportare in alto il Milan.
L’arrivo a Milano di Modric
E Modric rappresenta in tal senso un aiuto preziosissimo per il tecnico toscano, sia per quello che il calciatore croato può dare in campo ( con i tifosi che non vedono l’ora di ammirare dal vivo uno dei suoi classici colpi con l’esterno) sia per aiutare l’intero ambiente a crescere e sviluppare una mentalità vincente.
La crisi che sta attraversando il Milan ricorda a molti tifosi quella del decennio scorso, nell’ultima parte della presidenza di Berlusconi, caratterizzata da risultati sportivi disastrosi e acquisti altrettanto deludenti.

Milan, il flop clamoroso di Oliveira
Il flop più clamoroso in quegli anni fu sicuramente l’ingaggio di Oliveira. In quel momento infatti l’attaccante era considerato uno dei migliori prospetti della Serie A persino più forte del suo omonimo che giocava nel Cagliari e che aveva conquistato la tifoseria sarda a suon di gol.
Invece, la sua esperienza in rossonero fu un disastro totale, con i tifosi che dopo qualche mese gli hanno voltato le spalle a causa delle sue deludenti prestazioni ( con l’aggravante di avere il numero 7 di Sheva sulle spalle), fino alla cessione arrivata due anni dopo.
