Napoli-Juventus: al San Paolo banco di prova infallibile

Per imprimere una forte sterzata al campionato la Juventus di Massimiliano Allegri dovrà avere la meglio sul Napoli di Maurizio Sarri

Definire NapoliJuventus di venerdì sera (ore 20:45) uno spartiacque cruciale sembra decisamente prematuro a oltre cinque mesi dal termine del torneo. Nonostante ciò, rimane una partita importantissima in ottica classifica, considerando che i bianconeri, attualmente, si trovano a quattro lunghezze dai partenopei. L’ennesimo esame di maturità del San Paolo dovrà confermare i graduali miglioramenti in casa Juve già registrati con il Barcellona e nella scorsa giornata contro il Crotone. In entrambi i match, Allegri e i suoi hanno mostrato una maggiore compattezza, specialmente dal punto di vista difensivo, tanto da lasciare la porta difesa da Gigi Buffon finalmente inviolata. La Vecchia Signora giungerà in terra campana praticamente al completo, con il solo Lichtsteiner indisponibile. Cuadrado e Bernardeschi si sono allenati in parte con il gruppo, così come il Pipita Higuain, che salvo contrordini dell’ultimo minuto dovrebbe partire quantomeno dalla panchina. Prosegue per gradi, invece, il totale recupero di Pjaca, anche se non sarà utilizzabile per la supersfida contro gli azzurri. Il Napoli, eccezion fatta per Milik e Ghoulam, avrà l’intera rosa a disposizione.

Napoli-Juventus: gli aspetti tattici della gara

Il calcio praticato dal Napoli di marca sarriana è oramai riconoscibile. Si incardina su automatismi perfettamente oliati e su principi di gioco improntati su una linea difensiva molto alta, riconquista palla mediante un pressing ultraoffensivo, fitta ragnatela di passaggi corti e ricerca della verticalità attraverso palla diretta su Mertens. In fase di non possesso, nonostante ad oggi risulti la difesa meno perforata (9 gol al passivo) della Serie A in coabitazione con la Roma, i partenopei non sono sempre irreprensibili. Sovente, infatti, il pacchetto arretrato del 4-3-3 di Maurizio Sarri non è correttamente allineato, a volte mal posizionato. Motivo per cui potrebbe essere colto di sorpresa tramite una repentina giocata in verticale.

Ma il reale manifesto del Napoli guidato dal tecnico ex Empoli è il classico lancio di Hamsik o Insigne per Callejon, che effettua millimetricamente un taglio ficcante e assai pericoloso partendo da destra. Per ovviare a ciò è severamente vietato concedere palla scoperta allo slovacco e allo scugnizzo originario di Frattamaggiore. Pertanto, la mediana bianconera dovrà accorciare prontamente e in modo aggressivo su entrambi. Se i campani scenderanno in campo molto probabilmente con l’abituale veste tattica e con il solito undici, in cui dovrebbe esserci spazio per Mario Rui terzino sinistro in luogo dell’infortunato Faouzi Ghoulam, la Juventus, che vanta momentaneamente l’attacco più prolifico della massima serie con 40 reti all’attivo, potrebbe nuovamente cambiare pelle e ritornare al 4-2-3-1 di due partite fa, anche se non è assolutamente da escludere il 3-4-2-1 varato nei due precedenti incontri, modulo parso estremamente efficace.

Rispetto alla sfida dell’Allianz Stadium di domenica sera,al momento, sembrerebbero candidati per una maglia da titolare De Sciglio, Chiellini, Khedira e Pjanic. A prescindere dai giocatori che saranno schierati sul prato, Madama dovrà disputare una gara maschia, combattendo con ferocia agonistica su ogni pallone, soprattutto sulle seconde palle, in modo tale da ribaltare l’azione velocemente. Accontentarsi di racimolare uno striminzito punticino sarebbe un errore madornale, deleterio sotto l’aspetto mentale. La Juve ha l’obbligo di recarsi al San Paolo a caccia del colpaccio. Per tutto il resto bisognerà attendere solo e unicamente il verdetto del campo.