Moggi: “Prima di parlare Conte a me avrebbe chiesto il permesso”

Non si placa ancora l’eco della polemica tra Antonio Conte e Fabio Capello, rispettivamente allenatore ed ex tecnico della Juventus. Ovviamente la stampa oggi ci ha marciato alla grande sulla questione dei due scudetti revocati, a proposito dei quali non poteva mancare il parere dell’ex direttore generale bianconero, Luciano Moggi: “Con me quelle dichiarazioni non le avrebbe neppure fatte. Mi avrebbe chiesto il permesso… Conte gioca in uno stadio dove c’è scritto che la Juventus ha 31 scudetti. Allora dovrebbe dire ‘Non gioco qui”, dichiara duro Moggi.\r\n\r\nEppure Conte ha chiarito nella conferenza stampa post – Chievo, che il suo riferimento era solo a Capello e che i “Calciopoli è una fesseria, gli scudetti sono stati meritati sul campo”. Che la frase sia sfuggita all’ex DG?\r\n

“Si vede che era nervoso, ma sicuramente qualcuno ci ha marciato sopra altrimenti non si può spiegare – spiega Moggi, concedendo la ragion del dubbio al tecnico bianconero -. Dicono che ce l’abbia con Capello perché lo fece smettere di giocare? Nessun legame e comunque ogni allenatore ha il dovere e il diritto di decidere chi gioca e chi no. Conte era alla fine della carriera e lo escludo: sarebbero polemiche da bambini. Credo che qualcuno abbia caricato Conte e montato una polemica che non vedo e che mi sembra assurda. Lo ripeto, quelle di Capello erano parole d’elogio”.

\r\nInsomma, alla base di tutto potrebbe esserci un grosso malinteso, anche se Cone ci è andato giù pesante:\r\n

“L’idea che è una polemica che mi sembra assurda. Se Capello ha detto che la serie A oggi non è abbastanza allenante e la Juventus in estate ha aggiunto Tevez e Llorente mentre gli altri hanno venduto i pezzi migliori, mi sembra che abbia fatto un elogio a Conte e alla società e non una critica. Non capisco tutto questo casino”, continua.

\r\nMa quale Juve è più forte secondo l’ex dg?\r\n

“La Juve di Capello ha dato risultati importanti. Se l’Italia ha vinto il Mondiale nel 2006 – conclude – il merito è della Juve di allora. C’è un abisso tra quella e questa squadra”.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni