Moggi: “Il processo sportivo è riaperto, ora tocca alla Juventus”

La redazione di “Tutti pazzi per la Juve”, programma radiofonico della “combriccola romana”, ha intervistato nuovamente l’indimenticato ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi per fare luce sulle ultime vicende legate al filone di Calciopoli 2.\r\n\r\nBuonasera direttore e grazie per essere di nuovo con noi. Attualmente la sua linea difensiva sta dando buoni frutti, anche grazie alle nuove intercettazioni. La vostra strategia difensiva cosa mira a dimostrare?\r\n“Andiamo a dimostrare che tutte le società di calcio si comportavano in un certo modo, ma nessuno ha mai fatto come Moratti che ha indicato un arbitro facendo il nome al designatore. Il problema vero è che Carraro dimostra di influenzare i designatori. Per il resto, i dirigenti sicuramente hanno fatto l’interesse della propria società senza dire “fammi vincere o perdere”. Quindi non vedo palesarsi alcun reato. Sono innocenti quelli che con queste nuove intercettazioni sono venuti fuori adesso e la Juventus coi suoi dirigenti che sono messi all’indice dalla propria società. La società Juventus adesso temporeggia per prendere decisioni in merito. È un qualcosa che nasceva nel gruppo e purtroppo è arrivata all’interno. Ciò ha prodotto come conseguenza la non difesa dei propri dirigenti, e la relativa immagine di colpevolezza che hanno voluto dare chiedendo la Serie B con penalizzazione.”\r\n\r\nQuindi la linea seguita non è quella del “tutti colpevoli”?\r\n“No, perché non ci sono stati reati commessi. Parole e chiacchiere non fanno un reato. La Juve non può pagare una colpa che non ha. Invece gli altri, che ora brandiscono come arma la prescrizione, non hanno subito alcun giudizio, perché gli atti completi non sono arrivati mai in Federazione, tenuti nascosti in cassetto. Il procedimento va comunque riaperto.” Quante possibilità reali ci sono per cui si vada a fondo nell’indagine che riguarda l’Inter? Ormai si è appurato che gli illeciti c’erano anche lì. “L’Inter è quella società che ha fatto anche i passaporti falsi e per quello stesso anno, il 1998, ne reclamano anche lo scudetto. Forse dimenticano di dire che per loro giocava un certo Recoba, quando era extracomunitario, senza in realtà esserlo. Hanno una bella faccia tosta. Non è di nostro interesse chi pronunci la parola “Collina” (nell’intercettazione Bergamo-Facchetti ndr), perché il dato importante è che Facchetti ha fatto la griglia con il designatore Bergamo. Ci hanno massacrato per quattro anni per cose simili. Ora non bisogna nascondersi dietro la prescrizione, perché se tali loro fatti sono prescritti, sono prescritti pure i nostri.”\r\n\r\nQuesto è ciò che chiede il tifoso Juventino, ferito e sofferente in questi quattro lunghi anni. Si al discorso della restituzione dello scudetto, ma chiarezza e approfondimento nell’indagine riguardante l’Inter. Qualcuno dovrà dare spiegazioni.\r\n“Qui dovrebbe entrare in gioco la proprietà Juve che deve prendere posizioni precise. Ma si guardano bene dal farlo. Siamo pochi che combattiamo per lo stesso motivo: la Juve la difendo solo io e i tifosi, lo facciamo perchè alla Juventus venga restituita quella immagine che aveva prima, perchè non ha fatto nulla.”\r\n\r\nÈ più importante che venga risarcita la Juve per ciò che le è stato strappato, o è più importante risarcire i tifosi nel momento in cui venissero accertate le responsabilità interne?\r\n“Io credo che adesso sta venendo fuori quello che doveva uscire, non era reato per nessuno, si deve parlare di atti non acquisiti per colpa di qualcuno. Ci può essere stato omissione o altro, e adesso bisognerà risponderne, perchè se no gli avvocati entreranno in gioco con denunce per omissioni di atti in ufficio. Il tifoso juventino, per essere risarcito, deve chiedere alla società, che finora è stata inerme: una società e un pubblico come quello della Juve lo sta difendendo una persona sola che sono io. Il sistema non era di Moggi o Giraudo, ma un qualcosa con a capo Carraro, le cui intercettazioni dicono che non deve essere favorita la Juve, e di proteggere la Lazio che non deve retrocedere.”\r\n\r\nI tifosi hanno indetto una manifestazione organizzata da tutti i gruppi, sia quelli del mondo ultras che quelli delle varie comunità mediatiche, organizzata per il 29 Maggio a Torino e anche noi facciamo parte del comitato. Vogliamo riappropriarci dell’onore della Juventus. Ciò vuole esprimere la legittima e manifesta aspirazione dei tifosi di puntare il dito verso tutto ciò che è successo, da Calciopoli e per i quattro anni successivi. Cosa ne pensa?\r\n“Io credo che queste manifestazioni abbiano una certa valenza se sono accettate dalla società, che però non fa niente anche adesso che sono emerse tutti questi fatti. È fondamentale che la società si faccia tutelare e difenda il nome della squadra. Se la società prende posizione, i problemi si risolvono, se no i problemi rimangono cosi come sono. Non dico che la società debba appoggiare la manifestazione, ma deve essere parte attiva per portare avanti una verifica per situazioni che non hanno avuto i dovuti riscontri. Per ora la società, anche a fronte di queste nuove intercettazioni, è totalmente immobile. Così come nel passato; a me non è mai capitato di trovare un avvocato che davanti ad una Corte ammetta la propria colpevolezza. Quindi i casi sono due; o c’è stata una grossa ingenuità; oppure c’è stata la volontà di far capitare questo, che faceva comodo a tanti, per mandare via la dirigenza che c’era. Questa è la verità.”\r\n\r\nLei reputa che le persone che si riuniranno per contestare la gestione della società, e rimarcare ancora una volta l’orgoglio juventino, possano svolgere un lavoro positivo?\r\n“Certo, serve per svegliare l’ambiente, anche perché la società è sordomuta. Leggono le intercettazioni e nulla cambia; ascoltano in silenzio un PM affermare con certezza la mancanza di telefonate tra l’Inter e i designatori, quando poi ne esistono tante. La società doveva andare avanti con la battaglia, ma non credo abbia voglia di continuare. I tifosi non fanno male a fare questa cosa, ma l’importante è che si arrivi ad una situazione in cui la società sia vicina a certe cose, sennò diventa tutto inutile. Loro non aiutano i tifosi, chi difende società e tifosi, sono i tifosi stessi e il sottoscritto. Se si ritrovano lo scudetto non assegnato all’Inter è grazie al nostro lavoro. Sarebbe ora che si muovessero.“\r\n\r\nGrazie direttore, ci teniamo aggiornati tramite il processo e ci risentiamo presto.\r\n“Va bene. Adesso ci saranno le reazioni di chi è stato tirato in ballo. La società deve andare avanti, ma non per arrivare condanna di altri, ma almeno equiparare nella sostanza il niente degli altri col niente della Juventus. Questo dovrebbero fare per tirare fuori la verità. Grazie a tutti.”\r\n”Tutti pazzi per la Juve”, va in onda tutti i venerdì dalle ore 22,00 alle ore 24,00 su RadioErre2.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni