“Mi sposai troppo presto”: De Rossi tira fuori il passato e qualche sassolino I “Leggende su di me”

Nel corso di una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’ ha parlato l’ex calciatore ed allenatore della Roma, Daniele De Rossi
Una stagione, quella passata, da ricordare per la Roma autrice, grazie a Claudio Ranieri, di un recupero impressionante. Giallorossi che, dopo aver raggiunto il quinto posto, si sono qualificati per l’Europa League.
Nelle prime partite nessuno mai lo avrebbe immaginato visto che la squadra non era partita affatto nel migliore dei modi. Prima con Daniele De Rossi e poi con Ivan Juric. La stagione passata per il nativo di Ostia è stata tutt’altro che da ricordare.
Un esonero, avvenuto dopo il pareggio esterno contro il Genoa, che gli è costato la panchina. A sorpresa visto che nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Lui in primis. Però è il passato visto che, come confermato pochi giorni fa a ‘Sky Sport’, con i Friedkin è rimasto in buoni rapporti.
In attesa di trovare una nuova sistemazione, De Rossi rispetta il contratto con il club capitolino fino al 30 giugno 2027. Poche settimane fa, invece, ha rilasciato una intervista al ‘Corriere della Sera‘ dove ha affrontato vari argomenti interessanti.
De Rossi, il primo matrimonio fallito: “Mi sposai troppo presto”
Il suo primo matrimonio, quello con Tamara Pisnoli, non finì nel migliore dei modi visto che la coppia si separò dopo circa tre anni. In merito a questa esperienza ha voluto esprimere un suo parere: “Ci siamo sposati troppo giovani e troppo in fretta. Ai calciatori consiglio di non sposarsi, fare figli e comprare case subito“.
Poi ci ha tenuto a precisare: “Questo lo dico anche a mia figlia. A 20 anni non si ha l’esperienza per scegliere la persona della propria vita o per essere genitori. Posto che i matrimoni possono fallire anche se ti sposi a 40 anni”.

Non solo il primo matrimonio fallito, ma tante leggende su De Rossi
Quelle che non sono mai mancate, soprattutto nel suo periodo da calciatore, sono le tantissime leggende che lo hanno visto protagonista. Ovviamente smentite dal diretto interessato che ha ribadito: “Hanno detto di tutto su di me. Tanto da descrivere una vita fatta di eccessi. Addirittura che portavo la barba per coprire una cicatrice da coltello sul volto. Non solo: che abusavo di alcool chiamandomi “Capitan birretta”. La manica lunga della maglia nascondeva un tatuaggio nazista. Con una madre di estrema sinistra mi avrebbe tagliato il braccio“.
Leggende che, effettivamente, fanno ridere oggi De Rossi. Una serie e marea di bugie che lo hanno accompagnato in questi anni: “Oggi posso riderci, pensando a quanto queste bugie non siano più di attualità. Mi chiedo sempre chi sia stato il primo a inventarsi queste cazzate? Bisogna avere la forza di stoppare certe catene: io ce l’ho. Lo stesso vale con le chat dei telefonini: il tasto inoltra lo definisco il tasto degli infami“.
