“Mentalità vincente? L’ho imparata alla Juve”: è il più grande, ma lo è diventato a Torino I “Lì è un obbligo vincere”

Il fuoriclasse sorprende tutti e parla del suo periodo in bianconero: è grazia alla Juventus se ha imparato a vincere.
C’è molta attesa per capire che forma prenderà il Real Madrid di Xabi Alonso e se il tecnico spagnolo sarà all’altezza dell’incarico che gli è stato affidato. I dubbi per certi versi sono legittimi, perché raramente sulla panchina di un club importante come quello dei blancos, si vede un allenatore con così pochi anni di esperienza alla spalle tra i professionisti.
Bisogna però anche dire che quello di Alonso è stata fin dall’inizio la carriera di un predestinato. Dopo aver infatti esordito allenando le giovanili della Real Sociedad, il suo lavoro è stato subito dal Bayer Leverkusen.
Il club tedesco infatti, intravedendo il grande talento di Alonso ( che non dimentichiamo è stato da calciatore uno dei più grandi centrocampisti della sua generazione), si prese il rischio di metterlo subito alla guida della prima squadra nonostante non avesse alcun tipo di esperienza, nemmeno da vice.
Ma è evidente che i dirigente tedeschi avevano capito prima di altri la bravura del tecnico, che è riuscito al suo secondo anno alla guida del club, a rompere il dominio decennale del Bayern Monaco e vincere uno scudetto da outsider che resterà per sempre nella storia del club.
La sfida di Alonso alla guida del Real Madrid
Il suo triennio in Germania ha poi convinto Florentino Perez che fosse lui l’uomo giusto per sostituire Ancelotti e avviare un nuovo ciclo con i blancos. E Alonso si è già reso protagonista di scelte molto forti in questi suoi primi mesi da tecnico del Real Madrid, come quello di puntare sin da subito sul nuovo arrivato Mastantuono, nonostante la concorrenza in panchina e la giovanissima età.
La speranza di Perez è che Alonso possa fare un percorso simile a quello di Zinedine Zidane, che arrivò sulla panchina dei blancos senza alcuna esperienza tra lo scetticismo di tutti, per poi invece diventare uno degli allenatori più leggendari e vincenti della storia del club.

Juventus, la confessione di Zidane
Viene anche da chiedersi quanto tempo ci vorrà prima che un allenatore riesca nell’incredibile impresa di vincere tre Champions League consecutivamente. Un record talmente assurdo che forse non sarà più ripetuto, e che spiega bene l’unicità di Zidane da tecnico, un allenatore calmo, mai sopra le righe nella comunicazione, ma con una mentalità vincente decisamente fuori dal comune.
E in una recente intervista, il fuoriclasse francese ha raccontato che la sua mentalità, la sua attitudine al lavoro, l’ha imparata in Italia: “La mentalità vincente l’ho imparata alla Juve. Soltanto lì ho capito che vincere era un obbligo, fare parte di uno dei più grandi club del mondo ti pone l’imperativo del risultato”.
