Marotta, messaggio ad Allegri: “Pazienza non sia un alibi”

Beppe Marotta, direttore generale e amministratore delegato dell’area sport Juventus, è stato ospite di 90° minuto. Il dirigente dei campioni d’Italia ha fatto il punto della fin qui difficile stagione bianconera: bisogna resettare tutto, dice sostanzialmente Marotta, ma il fatto che si sia cambiato tanto non deve diventare un alibi. “Non possiamo cullarci sulle vittorie del passato, dobbiamo guardare il presente con un occhio al futuro. Questa è la nostra politica”, sottolinea.\r\n\r\nAllegri predica calma e chiede tempo, Marotta sta dalla parte del mister ma fino ad un certo punto:\r\n

Non mi aspettavo così tante difficoltà, gli obiettivi sono sempre gli stessi: partecipare a tutte le competizioni con l’obiettivo di vincere. Il calcio è un gioco di squadra e quando si inseriscono dieci elementi le difficoltà ci sono. Bisogna avere pazienza, ma non deve diventare un alibi, la cultura dell’alibi non ci appartiene.

\r\nInsomma, alla Juventus bisogna sempre vincere e subito: le rifondazioni non possono durare troppo tempo, quindi il messaggio per Allegri è chiaro, deve trovare la quadratura del cerchio il più presto possibile. Martedì, infatti, ci sarà da affrontare il Manchester City, una delle squadre più forti in Europa:\r\n

Ce la giocheremo come sempre, con la spavalderia e con quella motivazione che è nel nostro dna. Il compito di Allegri far capire che la Champions ha delle difficoltà diverse da quelle del campionato.

\r\nInfine, una battuta su Calciopoli: se n’è parlato tanto in questi giorni dopo le motivazioni della Cassazione e pare che Tavecchio sia intenzionato a chiedere i danni alla Juventus se non ritirerà i ricorsi.\r\n

Abbiamo sempre detto che si tratta di decisioni inique, due pesi e due misure… la nostra posizione oggi rimane ferma. Intanto sono contento per Agnelli che è stato eletto nel comitato esecutivo dell’Uefa. Per quanto riguarda la sentenza siamo in attesa di leggere e analizzare le motivazioni e poi faremo le valutazioni. Ci sono i nostri avvocati – conclude – che stanno valutando attentamente tutto.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni