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Manovra stipendi, è arrivato il deferimento dalla Procura

La FIGC ha emesso un comunicato in cui si specifica che per il secondo filone di indagini il club bianconero dovrà subire un processo.

Con qualche giorno di ritardo rispetto alle tempistiche, è arrivato il deferimento della Juve per il filone legato alla manovra stipendi. Entro 30 giorni verrà fissata la data per il processo, che avverrà dunque a campionato concluso.

Dopo la notifica di chiusura delle indagini dello scorso 12 aprile – e con un po’ di ritardo rispetto al limite di 30 giorni – la Procura Federale ha deferito la Juventus per il filone legato alla manovra stipendi. Che include anche le questioni relative al rapporto con gli agenti e le partnership sospette. Entro 30 giorni verrà fissata la data per il nuovo processo.

Nessuna sorpresa e nessuna novità dunque. Con la Juve che aveva già annunciato che non avrebbe patteggiato.

Manovra stipendi, partnership sospette e rapporti con gli agenti: deferita la Juve

(Photo by Isabella BONOTTO / AFP) (Photo by ISABELLA BONOTTO/AFP via Getty Images)

Sul proprio sito la FIGC pubblica un comunicato in cui vengono specificati i provvedimenti voluti dal procuratore Giuseppe Chiné. Contestata la violazione dell’articolo 4 – quello della lealtà sportiva – ad Agnelli, Nedved, Paratici, Cherubini, Braghin, Morganti e Manna. Mentre per la Juve la violazione dell’articolo 6, cioè la responsabilità diretta e oggettiva.

Per la questione degli stipendi, la Procura contesta il mancato deposito degli accordi personali con 21 giocatori più l’allenatore – Sarri – che riguarda le integrazioni di tre delle quattro mensilità a cui avevano rinunciato. In questo caso i dirigenti coinvolti sono Agnelli, Paratici e Nedved.

Ai dirigenti si contesta anche il rapporto con alcuni agenti per “remunerato agenti sportivi per operazioni di trasferimento di calciatori in assenza di una reale attività di intermediazione dell’agente. Si sarebbe avvalso, in relazione al trasferimento di alcuni calciatori, di un agente sportivo senza alcun conferimento di mandato. O in altri casi avrebbe conferito un mandato “fittizio/non veritiero” ad altro agente. O ancora avrebbe remunerato un agente con un corrispettivo in assenza di una reale attività di intermediazione al fine di compensare e sanare le debenze nei confronti dell’agente per la trattativa di un altro calciatore all’epoca dei fatti minorenne o giovane di serie”.

Infine, per la questione partnership opache con Sampdoria, Bologna, Atalanta, Sassuolo, Udinese e Cagliari si contesta il mancato deposito degli accordi di recompra – le cosiddette side letter.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni