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Manovra stipendi, il retroscena: chi ha bloccato l’accordo Juve-FIGC

Il club bianconero aveva proposto un patteggiamento prima del deferimento, ma è stato tutto bloccato.

La Juve e la Procura Federale avevano trovato un accordo per la manovra stipendi, ma qualcuno ha detto no. Prima del deferimento, arrivato ieri, il club bianconero ha provato a evitare il processo. Ma non è ancora finita.

Con il deferimento arrivato ieri si apre la questione relativa alla manovra stipendi per la Juve. Un po’ in ritardo rispetto ai termini prestabiliti, è arrivata la comunicazione che pone il club nelle condizioni di dover subire un altro processo. Oltre al caso plusvalenze, sul quale – forse – si porrà la parola fine lunedì prossimo con la nuova sentenza della Corte d’Appello Federale, i bianconeri dovranno affrontare il secondo filone di indagini. Nel mese di giugno si aprirà il nuovo procedimento, anche se gli sviluppi potrebbero essere diversi.

Manovra stipendi, Chiné aveva accettato la proposta della Juve: no del CONI

(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Il ritardo della comunicazione del deferimento – che doveva arrivare entro il 12 maggio e arrivato il 19 – potrebbe avere una spiegazione logica. Secondo quanto riporta Tuttosport infatti c’è stata una trattativa fra il procuratore federale Giuseppe Chiné e la Juve per trovare un accordo. E l’ok era arrivato per il pagamento di una multa – secondo il Corriere della Sera attorno al milione di euro.

A dire di no è stato il CONI. Non essendo ancora stato istituito il processo, il procuratore generale ha posto come obiezione quella della recidiva, visto che anche per la questione stipendi si contesta la violazione dell’articolo 4 come per il caso plusvalenze. Dunque, niente patteggiamento. Almeno per ora, perché si potrebbe comunque arrivare a un accordo prima dell’inizio del procedimento – con lo sconto di un terzo della pena. La situazione potrebbe districarsi dopo la sentenza di lunedì e in base alla nuova penalità si potrebbe modulare una nuova proposta. Altrimenti si andrà a processo, che dovrebbe tenersi entro il 30 giugno. Ma gli effetti con tutta probabilità ricadrebbero sulla stagione 2023-24.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni