Interviste

Leonetti: “Per Ronaldo aperta la cassaforte della famiglia Agnelli”

Inizialmente sembrava utopia allo stato puro. Ma martedì 10 luglio è arrivato il tanto agognato crisma dell’ufficialità: Cristiano Ronaldo è diventato un calciatore della Juventus. Quali sono stati i retroscena e i dettagli di questa sontuosa operazione di mercato?

«La trattativa Ronaldo nasce quasi per caso, all’interno dell’operazione Cancelo, quando Jorge Mendes, procuratore del laterale destro portoghese e, ovviamente anche di Cristiano Ronaldo, relaziona Marotta e Paratici e l’intera dirigenza bianconera circa la fattibilità dell’acquisto inerente a CR7 (Cristiano Ronaldo, ndr). Dapprima fiorisce un sorriso, o almeno i vertici juventini interpretano la proposta quasi come una battuta di spirito, stentando a crederci, poi si intavola un piano d’azione coordinato, che, con mille cavilli burocratici ed economici da affrontare e risolvere, ha portato la Juventus, con il grande aiuto di Exor, a condurre la contrattazione fino alla chiusura della stessa. Il mercato di livello interstellare si fa instaurando ottimi rapporti con i grandi agenti dei calciatori, altrimenti Ronaldo non sarebbe stato nemmeno avvicinabile. Solo Mendes poteva conoscere il gentlemen agreement che lui e il portoghese stipularono con il Real, nello scorso dicembre, per una sua eventuale partenza da Madrid. Un’operazione di livello mondiale, con un lavoro enorme condiviso tra l’imperatore dei procuratori, Jorge Mendes, e la fantastica dirigenza bianconera».

Dal tuo punto di vista, questo acquisto epocale, specialmente sotto l’aspetto economico, potrebbe modificare pesantemente le strategie future di calciomercato della dirigenza Juve?

«Ronaldo ha cambiato i crismi di valutazione e di esborso monetario da parte della Juventus e di Exor. Ricordo che, per la prima volta, la cassaforte di famiglia è intervenuta energicamente per acquisire un calciatore, ma di Ronaldo ne esiste uno solo al mondo. Il tetto salariale di 7,5 milioni di euro rimane invariato, quindi, la Juventus, non ritengo andrà a fare altri colpi anche solo lontanamente paragonabili a questo livello, altrimenti il rischio di far saltare il banco sarebbe reale. La Juve ha già messo a segno un mercato esaltante e galattico, ma non è ancora terminato. A parere mio potrebbero arrivare altri giocatori di grandissima portata tecnica, ma l’azienda nell’azienda è una sola al mondo: si chiama Cristiano Ronaldo, e oggi è nella rosa di Allegri».

A proposito della questione finanziaria, quali saranno, nell’immediato, i vantaggi per la società della Continassa dopo l’acquisizione, appunto, di un “uomo-azienda” come Cristiano Ronaldo?

«È deflagrata la Ronaldo-mania. Un effetto devastante, tangibile sin da subito, una sorta di isteria collettiva più propria delle rockstar, ma gli effetti concreti si sono visti all’istante: voglia dilagante da parte dei tifosi che stanno prendendo d’assalto gli store ufficiali, sia online che fisicamente, per acquistare la maglia di CR7. Numeri stratosferici: nel primo giorno, ogni 60 secondi, veniva venduta una maglietta, dal secondo giorno, ogni 48 secondi, e il dato andrà certamente ad incrementarsi. Un affare geniale quello di portare Cristiano Ronaldo alla Juve, in primis per l’aspetto tecnico-calcistico, ma anche la ricaduta, a pioggia, delle questioni economiche, fatte di introiti e ricavi, con cifre imparagonabili per qualsiasi altro giocatore. Ronaldo vende ogni anno un milione di pezzi della sua maglietta. Facendo un calcolo medio di 100 euro a capo, l’incasso dovrebbe aggirarsi sui 100 milioni. La Juventus non si ripagherà il cartellino solo con le magliette vendute, sia chiaro, il grosso introito va allo sponsor tecnico Adidas, con la Juve che fruisce di una percentuale fluttuante tra il 20-25% (ad eccezione degli store di Torino e Milano i cui incassi sono tutti per la Vecchia Signora), ma queste cifre danno l’idea dell’affare monetario enorme che si sta sviluppando, senza contare i social che sono esplosi di followers, parliamo di milioni di like in più, il titolo di borsa schizzato alle stelle e, in seguito, la penetrazione del marchio Juventus, in tutto il globo, diverrà una realtà».

Quanto al campo, invece, come pensi che Allegri lo collocherà all’interno del suo scacchiere tattico?

«Allegri ha detto una cosa tanto semplice quanto reale, cioè che Ronaldo deve continuare a fare gol. Punto. Sullo scacchiere tattico, CR7 sarà il centravanti di movimento che è divenuto negli ultimi anni, con tassi realizzativi eccezionali e capacità di gonfiare la rete avversaria in tutti i modi e da tutte le posizioni. Sarà un valore straordinario, di livello siderale, posto su un’intelaiatura di grandi campioni e vincenti. Un matrimonio potenzialmente devastante per tutti gli avversari».

CR7 è lapalissianamente un colpaccio da Champions. Ma visto e considerato le sue 33 primavere, credi che il suo minutaggio nell’arco dell’intera stagione sarà gestito proprio per consentirgli di essere al top della forma nei match di coppa?

«Ritengo che la Juventus, con Ronaldo, abbia azzerato il gap con le grandi potenze del calcio europeo e mondiale. Parliamo di Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco. Chiaro che poi tutto ciò andrà dimostrato sul prato verde. Cristiano Ronaldo, da studi medici effettuati, sfoggia una forma fisica, una struttura muscolare e una stamina di un giocatore di 25-26 anni. Insomma, ha nel DNA un’anagrafica inferiore a quella reale, anche grazie alla determinazione, costanza, voglia di sacrificio e abnegazione negli allenamenti. Al netto di tutto, il fuoriclasse portoghese compirà 34 anni il 5 febbraio, e andrà sicuramente dosato e gestito, ma Allegri è sempre stato un maestro in questo. Ronaldo sarà una porzione fondamentale per questa nuova Juventus di stampo europeo, giocherà tutte le gare di altissimo livello, magari qualcuna in meno nel campionato contro squadre di rango inferiore, ma sempre pronto, nell’eventualità, ad entrare e imprimere il proprio marchio. Il giocatore più forte al mondo, finalmente, lo ha la Juve».

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Pubblicato da
Alberto Zamboni