L’allegria di Allegri

(Di Gaver) Leggo continuamente di un allenatore che tenta di dirottare le attenzioni dei più verso binari che gli possano dare maggiormente credito, un allenatore che spera in un finale di stagiopne che possa mascherare limiti propri palesi, un allenatore (ed un dirigente) che ispira alla cospirazione e di quella cospirazione conservano un segno tangibile persino nei meandri piu intimi. Vero, il gol di Muntari è stato molto importante, decisivo… per quella partita. Forse!\r\nMa in quella partita, breve parentesi, ci fu anche un gol netto annullato a Matri ed il successivo pareggio dello stesso attaccante bianconero.\r\nQuindi, volendo ridurre il tutto ad un mero gioco infantile da cortile, dovremmo con un pallottoliere contar tutto e dire che quella partita, mancando la smentita del campo, sarebbe finita 2-2, con buona pace dei telefonini dei nostri “amici”.\r\nMa il calcio, quello vero, è altro, e Galliani & Allegri lo sanno. Sono uomini di calcio e sanno perfettamente che il campo non può essere ridotto ad un solo episodio, seppur importantissimo come il gol del ghanese che prega per uno scudetto.\r\nIl campo è programmazione, è atletica, è psicologia… E Conte, in tutta la stagione, è stato superiore, anche in virtù del recente passato bianconero ed anche per le differenze (su carta) che separavano i due schieramenti.\r\nMa capisco Allegri, la sua particolare “allegria”, il suo tentativo di esulare tensioni enormi che lo attanagliano, dopo aver perso la Coppa Italia contro l’eterna rivale, una Champions contro un Barca tutt’altro che stellare anche in virtù di SUE programmazioni errate (Thiago Silva?), ed ora indietro di un punto dopo esser stato avanti di 7 (dopo lo scontro diretto) ed aver perso malamente in casa punti contro Fiorentina e Bologna.\r\nA memoria contemporanea, un fallimento maggiore tra le grandi può vantarlo solo la Roma, che però ha l’attenuante del nuovo allenatore.\r\n\r\nVolendo proseguire nel famoso gioco da cortile, inviterei l’allegro Mister anche a fare un bagno con la “cera”, ed ammettere i numerosi episodi (più di ogni altra squadra) che han visto fortunata la sua squadra, invece di menzionare sempre Firenze e Muntari.\r\nSono tanti, non li cerco su Google, invito voi a farlo… Ma Bologna (braccio scandalo di Seedorf), Parma (auto tunnel di Ibra), Genoa (mani di Nesta), Roma (doppio fallo prima del gol decisivo) e che sono quelli che al volo mi vengono in mente, valgano circa 8 punti!\r\nBeh, se poi confrontiamo la classifica dei rigori, li non c’è davvero storia, il Milan è assolutamente campione d’Italia… e senza adoperarsi neanche per la metà delle azioni gol proposte dalla Juve.\r\nFinisce qui la disamina polemica, perché altrimenti andremmo avanti in eterno, ma  è voluta per un  semplicissimo motivo… Il calcio è un pallone che scorre sull’erba, non una smorfia davanti alle telecamere, e questo torneo ricorderà Allegri (al di la del risultato finale) soprattutto per al sua continua “allegria” dinanzi alle telecamere.\r\nDall’altra parte, però, avrà il contraltare di un tecnico arrivato dalla B, e capace di adattare la propria squadra ad ogni evenienza, di saper cambiare modulo, di essere riuscito a valorizzare giocatori sui quali in pochi scommettevano (Giaccherini, Bonucci, Borriello), di aver saputo gestire anche situazioni di carattere monumentali per la società come la presenza di un’icona come Del Piero che, anche grazie a Conte, sta facendo ancora il Capitano!\r\nI campionati non si vincono in sala stampa, ma sul campo, cercando di rimediare ad errori dei quali siamo stati gli artefici.\r\nAllegri la propria allegria dovrebbe trasformarla in saggezza calcistica, accettare quanto di buono e di meno buono egli ha prodotto, e non scaricare altrove per una palese incapacità di saper accettare giudizio.\r\nContro la Roma rischiò Thiago Silva già infortunato, perdendo uno dei centrali più forti al mondo per un suo errore di valutazione e non per il gol di Muntari.\r\nPoi, aver messo un po’ da parte El Shaarawy in un momento di gran forma del ‘faraone’ ed aver riproposto un Robinho impalpabile è un suo errore e non del gol di Muntari.\r\nUna preparazione che ha portato negli ultimi periodi il Milan ad annaspare anche contro squadre non motivate è un errore del suo staff e non del gol di Muntari.\r\nA prescindere da come andrà, e per la bellezza di un campionato che dall’estero ormai non tutti ci invidiano, per il futuro Allegri & Galliani pensino a quello che non hanno fatto, piuttosto che agli episodi dei quali si sentono vittime. Altrimenti, per onestà, dovremmo stilare una classifica che comprenda tutti gli episodi, e non solo quelli che ci appassionano di più.\r\nMa smetterebbe di essere calcio! E noi vogliamo che il calcio sia ancora in mano (e nei piedi) degli interpreti sull’erba, e non nelle battute e nelle illazioni scontate di chi tenta di rendere invisibili i propri errori.\r\nSaluti .

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Pubblicato da
Alberto Zamboni