KOLO-JUVE, flop e retromarcia: Tottenham senza prestito, Comolli sterza all’ultimo, la verità sulla firma

La trattativa che riguarda Kolo Muanì ha un epilogo sorprendente, la Juventus ha preso la sua decisione e il Tottenham si è messo di mezzo
Una delle telenovele del mercato estivo italiano ha riguardato il possibile ritorno di Kolo Muanì alla Juventus. Il centravanti francese era approdato in Italia durante la finestra di riparazione di gennaio, con il compito di alternarsi a Dusan Vlahovic, reduce da una prima parte di stagione in cui aveva fatto gli straordinari al centro dell’attacco.
Nico Gonzalez non aveva convinto come falso nueve nello scacchiere tattico di Thiago Motta e la dirigenza era intervenuta per consegnare al mister un’altra punta di caratura internazionale, con la scelta che era ricaduta su un giocatore che non riusciva a trovare spazio a Parigi.
Il suo impatto in serie A è stato molto positivo, con otto reti in campionato e il posto da titolare soffiato al serbo, oltre al prolungamento della sua permanenza anche per partecipare al Mondiale per Club con i bianconeri.
Damien Comolli si era detto fiducioso durante il torneo disputatosi in America di riuscire a trovare l’accordo per il rinnovo del prestito dell’attaccante, che nel frattempo aveva ritrovato anche la maglia della Nazionale francese.
La Juventus ha cercato di trovare l’accordo con il Psg sino all’ultimo
La trattativa con il Psg sembrava vicina alla chiusura, quando la dirigenza dei francesi ha alzato la richiesta economica. L’ultima offerta si è fermata a un prestito oneroso a 10 milioni, con l’obbligo di riscatto vicino ai 50.
Nell’ultimo giorno della sessione estiva, la punta si è trasferita al Tottenham, con un’operazione che ha dimostrato un trattamento decisamente più di favore nei confronti del club londinese, visto che il prestito è stato dimezzato a 5 milioni e non è stata inserita alcuna clausola di acquisto.

Kolo Muanì non è arrivato, la Juventus ha puntato su un altro bomber
E così Comolli ha deciso di virare su Openda del Lipsia, concludendo con i tedeschi per un prestito con diritto di riscatto, che testimonia quanto il direttore generale avesse da tempo nel taccuino un’alternativa.
Il belga classe 2000 può essere schierato anche nel tridente dietro la prima punta e la sua duttilità tattica è un valore aggiunto che ha spinto Comolli a investire su di lui, oltre all’apertura dei biancorossi a lasciarlo partire senza l’obbligo di acquisto che pretendeva il Psg.
