Juventus vs Catania 1-2: commento, highlights e interviste

\r\n\r\nLa scorsa settimana ho detto che questa sarebbe stata la Juventus dei record (negativi) e Ciro Ferrara non mi ha voluto smentire. Quinta sconfitta nelle sei ultime partite, -6 punti rispetto allo scorso campionato e soprattutto il Catania torna a vincere contro di noi a Torino dopo 46 anni. D’altronde non ci si poteva aspettare di meglio dopo quanto visto nelle scorse settimane. La Juventus non esiste più, dal punto di vista tecnico, tattico, societario… C’è solo confusione, una gran confusione figlia di quattro anni di gestione sportiva, non economica, a dir poco fallimentare. 139 milioni spesi per giocatori non da Juventus, se non addirittura bidoni come Andrade (10 mln), Tiago (14 mln), Poulsen (13 mln), Almiron (7mln + 2 comproprietà), il bidone d’oro 2009 Felipe Melo (25 mln), Diego (25 mln)… Gli ultimi due sono stati il fiore all’occhiello dell’ultimo mercato ma hanno sin qui dimostrato di non poter aggiungere nulla di più di quanto la Juventus non avesse già. Certo inseriti in un contesto di totale confusione tattica i due hanno finito per incidere solo negativamente nelle prestazioni della squadra. Le partite sin qui vinte dai bianconeri sono stato frutto di agonismo e nervi, qualità che se non sei sempre al 100% di condizione psico/fisica non riesci a mettere in campo. Il risultato sono prestazioni deprimenti prive di qualsiasi tipo di gioco: la palla circola lentamente, poco movimento senza palla e piazzamento in campo scriteriato che lasciano spesso il fianco ai contropiedi degli avversari, di qualunque livello essi siano. Sì, perché la Juventus di Ferrara va in difficoltà con chiunque, quasi fossimo la più provinciale delle matricole (con tutto il rispetto per i tifosi di quest’ultime). Oggi ad aggravare la situazione c’era un’atmosfera surreale all’Olimpico di Torino: sono sempre stato contrario alle contestazioni convinto che facciano più male che bene ai ragazzi in campo, ma devo dire che oggi sono stato con i ragazzi della curva. In 30 anni di Juve non avevo mai visto questo scempio. Al di là dei risultati negativi, non ricordo realmente una tale assenza di competenza in campo e in società. Un disastro che molti avevano annunciato e al quale non ho mai voluto credere: non salvo nessuno purtroppo, né Ferrara, né Secco, né Blanc del quale ho sempre difeso le attvità manageriali. Ma poiché ora il francese ammette di esserci sempre stato lui dietro le scelte sportive, dovrebbe fare un passo indietro anche lui. Nell’ambiente bianconero c’è davvero poco di vera Juve: fuori tutti a questo punto e spazio a chi capisce di calcio.\r\n\r\nLE DICHIARAZIONI POST PARTITA\r\n\r\nClaudio Ranieri\r\n“Non mi meraviglia la contestazione dei tifosi della Juventus: lì devi vincere c’è poco da fare. Non ho altro da aggiungere. Tutto quello che dovevo dire l’ho già detto a Blanc: mi hanno cacciato pur essendo in anticipo sul programma. Mi hanno chesto l’Europa League e ho portato subito la Champions. Poi il secondo posto. Ora Ferrara deve vincere. Ma lo sapevo non sarebbe stato facile, per questo non volevo Diego. Chiesi un vice Nedved, la società non me ne ha proposti. Mi hanno solo proposto Diego: dissi OK, ma non aspettatevi di vincere subito perché cambiare modello di gioco non è facile. I bianconeri avevano nel DNA il 4-4-2. Ora non mi importa più, sono felicemente l’allenatore della mia Roma. Certo è che se fossi stato Ferrara mi avrebbero cacciato durante una partitella del giovedì, neanche dopo una sconfitta in campionato“.\r\n\r\nCiro Ferrara\r\n”E’ un periodo così. Non c’è un problema, o almeno uno solo. Se lo sapessi certo non lo direi in pubblico. Ma non lo so qual è il problema, altrimenti l’avrei già risolto. Certo con il Bari avevamo fatto meglio, oggi abbiamo fatto un passo indietro. Certo il problema non è Felipe Melo. L’ho sostituito per motivi tecnici, stava sbagliando troppo e avevo bisogno di Salihamidzic. Dimettermi? Mai. Navighiamo in un mare in tempesta, ma a me piace navigare in questo mare e non mollo la nave. Non mi è mai passato per la testa. Lavoreremo tutti assieme per capire qual è il problema e risolverlo.”\r\n

\r\n\r\n\r\nBlanc\r\n”La linea non cambia dopo qualche giorno. Dobbiamo solo lavorare di più. La sosta arriva al momento giusto. I tifosi sono arrabiati, lo sappiamo che il calcio è passione, ma l’unica cosa che possiamo promettere è di lavorare di più e di impegnarci al massimo in quell’unità che abbiamo dimostrato durante la settimana. Il mercato? Non faremo operazioni, siamo convinti nelle capacità di questa squadra di ottenere migliori risultati. Diego e Melo prima di questo periodo nero hanno sempre fatto bene, inutile prendersela con loro. Il mercato è stato un mercato di forza e di qualità, riconosciuto da tutti come un ottimo mercato, inutile criticarlo ora. Rinforzare lo staff societario? Noi ci rinforziamo quando ce n’è bisogno, e se ce ne sarà bisogno aggiungeremo qualità al nostro staff. Sono decisioni che io sono capace di prendere da solo.”\r\n

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Pubblicato da
Alberto Zamboni