Editoriali

Juventus – Udinese: mezzo scudetto è già in cassaforte

L’ottavo scudetto consecutivo è ormai davvero a un tiro di schioppo. Dopo il 2-1 della Juventus al San Paolo di Napoli contro i partenopei, con il conseguente +16 sulla formazione guidata da Carletto Ancelotti, salvo cataclismi epocali la Juve ha praticamente almeno mezzo scudetto cucito sul petto. Nel big match in terra campana i bianconeri hanno disputato un primo tempo tutto sommato positivo, in cui gli uomini di Allegri hanno sciorinato anche delle buone trame di gioco. Nella ripresa, invece, la Vecchia Signora ha fornito una prestazione inguardabile, poiché è stata messa alle corde dal Napoli per lunghissimi tratti, soffrendo parecchio i ritmi alti e la pressione tambureggiante degli azzurri. Venerdì 8 alle 20:30, con l’Udinese, Madama avrà la ghiotta occasione di consolidare ancor di più il primato, ma soprattutto di testare le condizioni tecniche, tattiche e fisiche in vista della supersfida di Champions contro l’Atlético Madrid.

Allegri (qui la conferenza stampa della vigilia)sarà costretto a rinunciare a Cancelo, Pjanic, Cuadrado, Douglas Costa e Khedira; dunque potrebbe varare un 4-4-2 formato da: Szczesny; De Sciglio, Rugani, Barzagli (Cáceres), Spinazzola; Bernardeschi, Emre Can, Bentancur, Alex Sandro; Kean, Dybala (Mandzukic). I friulani, momentaneamente a 25 punti in classifica e a +7 sul Bologna terz’ultimo, arriveranno a questa gara proprio dopo aver battuto 2-1 i felsinei tra le mura amiche. Davide Nicola non avrà a disposizione Mandragora, Badu, Barák, Behrami, D’Alessandro e Samir, e il suo undici iniziale, schierato probabilmente con il 3-5-2, dovrebbe essere composto da: Musso; De Maio, Troost-Ekong, Nuytinck; Stryger Larsen, Fofana, Sandro (Ingelsson), De Paul, Zeegelaar; Okaka (Lasagna), Pussetto.

Juventus – Udinese: i piani tattici

Prima di tutto, la Juventus dovrà essere lucida e precisa nel servire gli attaccanti negli ultimi 16 metri con i tempi giusti, effettuando scelte corrette nell’ultimo passaggio; aspetto, questo, a dir poco negativo nella partita contro il Napoli. Sarà inoltre necessario un palleggio fluido che si sviluppi a velocità elevata, in modo tale da sfruttare al massimo gli spazi che potrebbero crearsi. In fase di non possesso, invece, bisognerà mantenere alta la concentrazione sugli inserimenti senza palla dei centrocampisti friulani, molti abili nell’interpretazione di questa situazione. L’Udinese del nuovo tecnico Nicola, come principio, non è una squadra incline alla costruzione bassa, piuttosto ricorre al lancio lungo sulla prima punta che tende a spizzare il pallone, invitando la linea mediana ad accorciare reattivamente sulle seconde palle. Un altro dettame dell’allenatore ex Crotone prevede l’attacco diretto e rapido, abbandonando l’idea di fraseggiare orizzontalmente a lungo. Per quanto concerne la fase di non possesso, in alcune circostanze i friulani attuano un pressing alto ben coordinato che consente il recupero palla nella trequarti avversaria. In altri casi, al contrario, preferiscono difendere piuttosto bassi per aumentare sensibilmente la densità nella terra di mezzo.

Dal punto di vista della classifica, come è normale che sia, questo match ha ben poco da dire, almeno per la Juve. Ciò non significa snobbare l’avversario o sottovalutare la partita come se si trattasse di un incontro amichevole fra scapoli e ammogliati, anche perché questo eventuale atteggiamento potrebbe rivelarsi fatale per la Vecchia Signora ai fini del risultato. Ma ovviamente questa gara, più di tutto, rappresenterà un ottimo allenamento in previsione di quel fatidico 12 marzo, data del ritorno degli Ottavi di Champions contro i Colchoneros, che sarà il vero spartiacque della stagione bianconera.

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Pubblicato da
Stefano Dentice